Ha vinto e rivinto tutto con il club, sia da
calciatore che da allenatore. Non si è fatto mancare nulla neanche con la
nazionale nel biennio ’98-2000: mondiale e titolo europeo proprio contro gli
azzurri. Adesso è fermo, in attesa di una chiamata da un top club. Per la terza
volta il suo nome è stato accostato al Real Madrid, come possibile successore di
Carlo Ancelotti.
Nel periodo post mondiale in Qatar ha accarezzato
la possibilità di accomodarsi sulla panchina della Francia. Voci poi smentite
dai fatti: la permanenza di Didier Deschamps in nazionale. In queste ore ha
rilasciato un’interessante intervista a Tony Parker al podcast “The SKWEEK Show”. Ha ripercorso tutte le fasi
salienti della sua carriera, le prime anticipazioni sono state lanciate da
Marca.
“Quando ho smesso
di giocare ero contento, non ho avuto alcuna depressione post-ritiro. Non ne
potevo più dei ritiri e di non essere con la mia famiglia. Non avrei mai
pensato che sarei diventato allenatore, oggi invece è la mia passione. Del mio
lavoro mi piace stare in campo con i giocatori o nel mio ufficio per parlare
con loro, molto meno stare al centro dei riflettori e le interviste, ma fanno
parte del gioco."
Non poteva mancare la domanda
relativa alle differenza tra calciatore e allenatore. “Sono due cose totalmente diverse. Perché da
giocatore, anche se fai parte di un gruppo, giochi pensando a te stesso, invece
come allenatore devi occuparti di un gruppo di 27 giocatori, organizzare il
lavoro e programmare le sedute di allenamento. Il mio passato mi ha aiutato, i
ragazzi mi hanno sempre rispettato anche per quanto ho fatto sul campo fin da
quando ero al Castilla".
Sul calciatore più forte sembra proprio non avere
dubbi: Ronaldo, il Fenomeno. "E’ stato
il giocatore più forte con cui abbia giocato, potevi metterlo ovunque in campo
e faceva cose meravigliose. Vincere
il Mondiale è stata una sensazione ineguagliabile, la più bella della mia vita
sportiva".
Sulla più grande delusione
della sua carriera, ha spiazzato tutti. O almeno chi pensava di associarla
all’addio al calcio con la testata a Materazzi e al Mondiale perso nel 2006.
“Il momento peggiore è stato la retrocessione
con il Cannes”. Zizou si riferisce alla stagione ‘91-92, l'ultima disputata al
Cannes prima di trasferirsi al Bordeaux.
di
Mario Lorenzo Passiatore