Arrigo
Sacchi e Silvio Berlusconi, un rapporto quasi indissolubile che si è
consolidato negli anni attraverso i successi del Milan. Al presidente dei
rossoneri il grande merito di averlo preso dal Parma, affidandogli subito una squadra
importante. Una scommessa per gran parte degli addetti ai lavori, poi i
risultati diedero ragione a Berlusconi.
Di fatto
non si sono mai persi di vista, dopo la parentesi in nazionale il presidente lo
riportò nuovamente in rossonero. Fu una storia meno fortunata rispetto al primo
ciclo.
Ha
lavorato per anni in incognito nelle vesti di consulente e, come racconta nell’ultima
intervista rilasciata a “Il Giornale”, Sacchi ricevette una proposta davvero
singolare. “Una volta mi chiese se fossi
disponibile a dargli una mano come Ministro dello sport e di recente mi propose
di rimettermi in gioco a Monza".
Un rapporto
schietto, diretto, con pochissimi filtri. A più riprese, l’ex commissario
tecnico della nazionale provò a suggerire nuove soluzioni per aprire un altro
ciclo vincente. In cima alla lista c’era Maurizio Sarri.
"A mia
volta, nel tempo, mi permisi di consigliargli due nomi: Sarri e Dybala per il
Milan. Non se ne fece nulla un po' per gli spigoli di Maurizio e per il prezzo
salato pagato poi dalla Juve".
di
Mario Lorenzo Passiatore