Al termine dell’attività agonistica,
la mission è avere un piano per il futuro. Chi appende gli scarpini al chiodo
prima o poi dovrà fare i conti con il domani. Che sarà pure milionario, per chi
ha fatto una grande carriera, ma comunque costretto a trovare un modo per
reinventarsi e stare al mondo.
Non tutti scelgono la via dello sport:
tipo allenatore, procuratore, dirigente o opinionista tv, c’è chi si riversa in
lavori decisamente più umili acquisendo in fretta una routine tutta nuova.
Pensate a Jesper Blomqvist, ex calciatore di Milan e Manchester United che,
dopo il calcio, ha coltivato la passione per la cucina arrivando a vincere
Master Chef Svezia. Insomma, se proprio devo fare un’altra cosa, preferisco
farla al massimo.
Sembra strano ma, dopo l’attività
agonistica, c’è da schivare l'incubo depressione. La malattia della mente che non
conosce classi sociali e può colpire davvero chiunque in un momento particolare
della vita. Chris Morris, ex difensore di
Sheffield, Middlesbrough e Celtic, ha collezionato oltre 50 presenze in Premier
League, quattro gettoni in Champions League e quattro nella vecchia Coppa Uefa.
Non si è fatto mancare nulla, persino 35 presenze con la nazionale irlandese.
Nel 1997 ha lasciato il calcio,
in tutti i sensi. Via da qualsiasi talk, format o trasmissione. Si è presentato
alla “Morris pasties”.
Dove? La pasticceria di famiglia. Sì, è come giocare in casa, ma non è scontato
che un ex calciatore decida di indossare il grembiule con grande umiltà. Poi
gli affari non sono andati secondo i piani e nel 2007 ha venduto l’attività.
Dieci
anni da pasticcere e via. Un’altra carriera, lo possiamo dire. Dopo è entrato
nella FA Cornwall, l’ente che controlla il calcio nella contea della Cornovaglia
in Inghilterra. Alla fine, in qualche modo ha deciso di rientrarci. Ma
sempre a modo suo, con grande originalità e fantasia.
di
Mario Lorenzo Passiatore