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Dottoressa Mihajlovic: “Ha dimostrato che anche quando si fa fatica si va avanti. Osservava..."

16/12/2022

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto: Tennispress

Il medico di Sinisa ha rilasciato le prime dichiarazioni subito dopo il triste annuncio. Ha raccontato il rapporto che i sanitari avevano con Mihajlovic, un uomo che si è affidato totalmente senza mai mollare un centimetro. “Si è fatto volere bene da tutti, ha davvero lasciato il segno qui al Sant'Orsola”

E’ un giorno triste perché lui, di fatto, non si è mai arreso. Per la sua famiglia, per il suo lavoro e per tutto ciò che ruotava intorno al mondo Mihajlovic. Fosse per lui, sarebbe ancora lì, tra una terapia e l’altra, a dare indicazioni in campo. E’ il modo viscerale con cui ha combattuto, in piedi fino a pochi giorni fa alla presentazione del libro di Zeman. Ed  è l’ultima immagine forte che abbiamo di lui, fiero e geloso al tempo stesso dei suoi dolori.

In queste ore ha parlato la dottoressa Francesca Bonifazi, direttore del programma Terapie cellullari avanzate dell’Ircccs-Policlinico Sant’Orsola. Ha seguito Sinisa nel suo percorso, fianco a fianco, gomito a gomito, per provare a uscire da un tunnel troppo impervio per essere superato.

“Ogni storia è una storia a sé. Ha avuto una malattia estremamente aggressiva ma ha dimostrato che anche quando si fa fatica si va avanti. Si è fatto volere bene da tutti, ha davvero lasciato il segno qui al Sant'Orsola. Ha conquistato tutti, si è fatto amare da tutti: tanti si sono identificati con lui, hanno gioito con lui e si sono lasciati ispirare dal modo in cui ha affrontato la malattia, Sinisa si è sempre affidato in maniera totale".

La storia di Mihajlovic con i sanitari è ben più profonda, ogni momento aveva un peso, c'era sempre un dettaglio non trascurabile. Anche uno sguardo poteva cambiare in positivo o in negativo l’inerzia della giornata. E lui, da acuto osservatore, si è aggrappato a tutto, anche alle sensazioni.

 "Mi diceva - ha confidato la sanitaria - che in una frase c'è il 20% del contenuto e il restante 80% era nel comportamento, nel linguaggio del corpo. Da queste cose mi diceva di capire come e se le cose stessero andando bene. Era capace di una analisi attenta e puntuale dei comportamenti".

di Mario Lorenzo Passiatore

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