Calcio Totale Racconta
Mazzone e quelle parole di Baggio: 'Vedeva solo il deserto, quante cattiverie'
14/07/2022
di Claudio Ruggieri
Il connubio tra Roberto Baggio e Carlo Mazzone è stato senza dubbio uno dei più belli che la nostra Serie A abbia mai visto. Il tecnico romano è riuscito ad avere un rapporto che andava oltre il campo, per questo Baggio gli ha regalato anni meravigliosi a Brescia.
"Ah, da quando Baggio non gioca più, non è più Domenica". Queste meravigliose parole di Cesare Cremonini risuonano nelle orecchie di tutti noi quando rivediamo Roberto Baggio in televisione. O magari quando torniamo ad osservare le magie del Divin Codino in Serie A. E ci fermiamo ad ammirare le giocate che hanno accompagnato la nostra vita, pezzi d'autore che solo Baggio sapeva fare. Soprattutto con la maglia del Brescia.
Anche perché con la maglia delle Rondinelle ha trovato l'allenatore ideale, una persona genuina capace di aiutarlo in un momento di difficoltà. Parliamo ovviamente di Carlo Mazzone, per tutti "Sor Carletto", storico tecnico romano, amico di Baggio. Qualche anno fa ha raccontato sul proprio profilo Instagram un aneddoto proprio sull'ex numero 10 della Nazionale italiana che aveva terminato la sua avventura all'Inter.
"Un giorno apro il giornale e leggo che la Reggina sta trattando Baggio. Telefono a Cesare Medori, un amico di Roberto, e gli chiedo: 'Ti chiedo un piacere, chiamalo e fammi parlare con lui'. Baggio mi disse che era vero ma che non era convinto perché non voleva allontanarsi dalla famiglia. Colsi al volo l'opportunità e gli chiesi: 'Ti piacerebbe giocare a Brescia? Roberto rispose: 'Magari'. Saltai nella macchina e andai nell'ufficio del presidente Corioni".
L'ex compianto presidente del Brescia ovviamente accetta la proposta di Mazzone e convince Baggio a firmare con le Rondinelle. Ma prima della firma Baggio racconta a Mazzone di allenarsi da solo, anche perché dopo l'esperienza all'Inter, fatta di alti e bassi, non ci sono molte squadre convinte a prendere il Divin Codino. Secondo Mazzone per colpa di qualche allenatore importante.
"Questa è la storia dell'emarginazione di Roberto Baggio. Dicevano che era rotto. Un paio di allenatori importanti gli avevano fatto terra bruciata. Roberto mi raccontò: 'Dribblo il mio preparatore e davanti ho il deserto'. Cattiverie.. Da anni Roberto aveva un ginocchio che lo faceva tribolare, ma si curava. Si presentava agli allenamenti un'ora prima ed era l'ultimo ad abbandonare il campo. E poi le partitelle con lui diventavano poesia".
Quattro anni a Brescia, 46 gol in 101 partite, tanti assist, giocate importanti e soprattutto soddisfazioni personali e di squadra con il Brescia che resta in Serie A in tutti e quattro gli anni. Baggio viene richiesto in Nazionale da tutti i tifosi italiani soprattutto per la spedizione ai Mondiali del 2002, ma l'allora c.t. Trapattoni decise di non convocarlo. Poi sappiamo tutti come è andata a finire quella nefasta partecipazione ai Mondiali.
di Claudio Ruggieri
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