Calcio Totale Racconta

Corsi elogia Spalletti e punge la categoria: “Lui non allena i giornalisti, ci sono tanti tromboni che…”

06/09/2023

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto: footballnews

Il presidente dell’Empoli ha raccontato attraverso una serie di aneddoti l’uomo e il professionista Spalletti. La gestione dei calciatori, le tante ore dedicate al lavoro e sottratte al sonno. “Ci sono tanti allenatori che suonano molto la tromba e allenano poco, lui invece…”

Empoli è stata la sua casa, il vero trampolino di lancio. Dalle giovanili alla prima squadra: a dirigere, sperimentare e allenare. Fabrizio Corsi lo conosce molto bene da vicino, in tutte le sue sottili sfumature. Il presidente dell’Empoli ha sempre cercato allenatori guida in grado di costruire e lavorare con i giovani.

In queste ore ha parlato a La Gazzetta dello Sport del nuovo incarico da commissario tecnico di Luciano Spalletti. Sono legati da una profonda stima e amicizia che si è consolidata negli anni. Nel tesserne le lodi dell’allenatore di Certaldo ha trovato il modo per punzecchiare una parte della categoria.

"Lui ha una passione viscerale per questo mestiere, predisposizione alle gestione delle risorse umane e una conoscenza del calcio molto approfondita. Lui non allena i giornalisti o i dirigenti, anche se sarebbe in grado di allenare tutti: lui insegna, lavora nello specifico, a differenza di tanti allenatori che definisco tromboni, perché suonano molto la tromba e allenano poco".

Poi ha fatto una disamina prettamente di campo, di quello che dovremmo aspettarci nelle prime uscite degli azzurri. Spalletti è uno che dorme poco e lavora tanto, sempre alla ricerca della soluzione migliore da proporre allo staff e ai suoi calciatori.

"Mi aspetto una squadra ordinata e con una sua identità. Con gente che lui porterà a rendere al massimo. In prospettiva abbiamo anche ottimi giovani, ma ora c’è l’urgenza di questi due risultati, con Macedonia e Ucraina: molto passa di lì, per tutti. Di sicuro starà 14 ore al giorno lì con la testa. Un mese fa ci siamo sentiti e ci siamo detti che ormai siamo svegli alle 3-4 del mattino. Quindi, siccome in qualche modo poi bisogna arrivare alle otto, forse anche più di 14."

di Mario Lorenzo Passiatore

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