L’Inter
batte l’Arsenal con un rigore di Calhanoglu, il centrocampista turco è infallibile dal dischetto e fa
diciannove su diciannove da quando indossa la maglia nerazzurra. La squadra di
Inzaghi gioca un ottimo primo tempo e la sblocca in chiusura della prima
frazione. Nella ripresa i Gunners escono alla distanza e si rendono pericolosi
in un paio di circostanze. I nerazzurri serrano le linee e si schierano con un
prudente 5-4-1. Prestazione egregia di tutta la linea difensiva che ha
resistito al forcing finale dell’Arsenal.
Sono
dieci i punti per l’Inter in Champions League, quinto posto e virtualmente agli
ottavi. L’altro dato che balza all’occhio sono certamente gli zero gol subiti
dopo quattro gare disputate, i nerazzurri condividono questo record con l’Atalanta
di Gasperini. Ma al termine della gara Mikel Arteta ha avuto da ridire su due
episodi: il rigore concesso all’Inter e quello non dato all’Arsenal sul
contatto Sommer – Merino, con il portiere nerazzurro che è apparso in lieve
ritardo sulla traiettoria.
"Decisione
molto difficile da rispettare, per essere rigore doveva essere fallo di mano al
cento per cento. Sin dall'inizio della stagione ci hanno detto che non era
rigore, oggi la storia era diversa. Il contatto era troppo ravvicinato, ma
è stato dato rigore. Ma se quello è rigore, c'era anche rigore al 1000% di
Sommer per il pugno dato a Merino. Purtroppo non possiamo fare nulla, solo
accettare e andare avanti".
Inzaghi a Prime: “Arsenal
fortissimo, serve l’aiuto di tutti”
"Ho
ricevuto risposte importanti da chi gioca meno, quando parliamo di 23
titolari non lo diciamo tanto per dire. C'è bisogno di tutti, da Roma in poi
abbiamo giocato ogni 72 ore. Oggi abbiamo giocato contro un Arsenal fortissimo,
che ha tanta intensità. Ci godiamo la vittoria nel nostro stadio, è la quarta
partita che non prendiamo gol in Champions. E' giusto godersi la vittoria, ma
domani cominciamo a pensare alla settima partita in poco tempo per recuperare
al meglio. In questo ciclo di partite abbiamo avuto tre infortunati, quindi
abbiamo portato dei giocatori a giocare cinque partite, questi avevano bisogno
di tirare il fiato. Col Venezia abbiamo speso tanto, ho preferito far riposare
quelli col minutaggio più alto, anche Barella aveva bisogno di tirare il fiato”.
di
Mario Lorenzo Passiatore