Portogallo fuori dall’Europeo tra le lacrime dei suoi giganti,
Pepe e Cristiano Ronaldo. I due super over che potrebbero dire addio anche alla
nazionale dopo la sconfitta ai rigori con la Francia. Un abbraccio che racchiude una
vita insieme con quella maglia e quei colori. Non è stata la competizione di
Cristiano che ha fatto tanta fatica a incidere con e per la squadra: il sogno
semifinale si è infranto sul palo, quello colpito da Joao Felix. CR7 è stato
bersagliato dalla critica nelle ore successive, anche per il suo modo di esternare
i sentimenti.
Fabio Caressa a Sky Sport ha parlato di alcuni eccessi emotivi,
dal rigore sbagliato con la Slovenia al ko con la Francia. Il noto
telecronista non è stato per nulla tenero con l’asso portoghese. "Le lacrime di Cristiano Ronaldo, che
tutti hanno esaltato per l’uomo che a 40 anni piange, a me non sono piaciute.
Ma secondo voi per chi piangeva? Ronaldo piangeva per se stesso, non è che
piangesse per la squadra".
Duro anche nell’analisi complessiva sulle prestazioni di Rafa
Leao. Il giocatore del Milan ha confermato il suo rendimento altalenante (anche
in nazionale) all’interno della stessa partita. Una disamina che si presta a
poche, pochissime interpretazioni.
“Gli attaccanti
devono fare gol o assist, che lui faccia la giocatina mi interessa
relativamente. Secondo me i giocatori vengono esaltati ed è un vizio che si è
preso ultimamente; dipende dal fatto che sui social si vedano gli highlights
delle migliori cose fatte da questi giocatori in carriera. Sei portato quindi a
credere, se non vedi tante partite continue, che quello sia il giocatore,
quello degli highlights. Ma non è quello il giocatore, lo è quello della
continuità nei 90 minuti. E Leao da troppo tempo lo stiamo aspettando con
continuità nei 90 minuti. Mi è piaciuta la definizione di Capello: 'Il calcio
per Leao non è la prima cosa, non è la cosa per cui vive'.
di
Mario Lorenzo Passiatore