Cosa vuol
dire lavorare con Mou? Beh, molto di più di quello che si pensi. Dal dischetto
l’adrenalina non manca mai, che diventa paura quando lo sbagli e non sei
abituato a tornarci con grande frequenza. E allora coraggio, serve coraggio per
riprovarci, ripresentarsi e calciarlo ancora. Facile a dirsi, ovviamente meno a
farsi. E’ sull’aspetto psicologico che tanti allenatori poi fanno leva e
lavorano nel corso degli anni.
E’
successo anche a Esteban Cambiasso, ex calciatore di Inter e Real Madrid (tra
le altre) che, dopo aver sbagliato un rigore con la sua nazionale, ha avuto un
certo timore di ritornarci dagli undici metri. L’incontro con Mourinho
all’Inter stravolse il suo modo di vedere le cose.
L’allenatore
portoghese è bravissimo nel costruire un legame forte con i suoi calciatori e
creare una sinergia umana e professionale. Cambiasso, negli studi di Sky Sport,
ha svelato così la chiacchierata estiva con Mou. Domanda, risposta e lunga
riflessione.
"Era
un'amichevole e mi ricordo molto bene il pre-partita. Era il giorno prima,
ovviamente. Mourinho mi chiese 'I rigori li tiri?'. E io risposi che con
l'ultimo aveva fatto piangere 35 milioni di argentini perché avevo sbagliato
nei quarti di finale con l'Argentina. Ma lui trovò il modo e le parole per
farmi superare questo blocco. Mi disse: 'A 27 anni tu vuoi avere quello come
ultimo ricordo?'. Ecco, da lì ho tirato quel giorno, poi nella Supercoppa
Italiana. Devo ringraziarlo. Mi ha fatto passare quel blocco".
di
Mario Lorenzo Passiatore