Calcio Totale Racconta
Per il Brasile era il Mondo, per il Mondo era Pelé. Quella volta che a Tite venne la tachicardia
29/12/2022
di Mario Lorenzo Passiatore
Le sue condizioni non promettevano nulla di buono, poi la figlia ha annunciato la triste notizia su Instagram. C’è un aneddoto dell’ex CT della nazionale verdeoro che ha raccontato proprio nel corso dell’ultimo Mondiale in Qatar. “Ho avuto l’opportunità di complimentarmi con l’incarnazione di…”
Per il Brasile era il Mondo, per il Mondo era Pelé. La massima rappresentazione dell’irrealtà. E’ un finale amaro quello del 2022 che si porta via uno dei massimi esponenti del nostro calcio. Globale, totalizzante, senza epoca e trasversale. Nel gioco, nel suo gioco in campo e nell’estensione dei comportamenti anche fuori dal rettangolo verde. I numeri dicono tanto, i Mondiali (vinti) dicono tutto: tre, la rappresentazione perfetta, nessuno come lui.
Durante gli ultimi Mondiali i segnali erano poco confortanti. Pelé stava male, da tempo lottava contro il tumore al colon, nonostante la sua situazione ha sempre provato a rassicurare tutti. Si è parlato tanto durante l’ultimo torneo in Qatar delle sue condizioni, lo ha fatto anche Tite, ormai ex allenatore verdeoro, prima della sfida contro la Corea del Sud agli ottavi di finale.
La leggenda brasiliana aveva mandato segnali importanti via social: “Sono forte e seguo le cure come di consueto”. Tite sapeva, come tutti sapevano e conoscevano le sue condizioni. Così ha raccontato un aneddoto dei Mondiali che si disputarono in Russia, un incontro che si è trasformato in un abbraccio intenso, lungo una vita. Una conferenza dominata dalla commozione e da tante pause.
“Pelé forse è l’unica persona con la quale mi sono complimentato, parlo con il cuore, mi emoziono quando parlo di lui. Al sorteggio per i Mondiali 2018, ora vi racconto un aneddoto: eravamo tutti lì, al sorteggio e c’erano tantissime persone, c’erano tanti allenatori, le foto e tanta confusione, ma io non volevo parlare con nessuno. Volevo solo restare concentrato, fino a quando ho visto Pelé e sono andato ad abbracciarlo”.
Il racconto dell’allenatore del Brasile procede nei dettagli, una storia segnata da una sequenza di emozioni. Di fronte, il massimo rappresentante del football verdeoro. “Ero molto emozionato, mi sudavano le mani, avevo la tachicardia. Ho avuto l’opportunità di complimentarmi con l’incarnazione di qualcuno che (si emoziona ndr), Dio benedica Pelé, tutti noi ti mandiamo un grosso abbraccio”. Tachicardia, batticuore, lacrime: la sintesi dell’ultimo saluto pubblico durante i Mondiali.
di Mario Lorenzo Passiatore
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