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Il pranzo pre-partita di Gascoigne era differente

di Mario Lorenzo Passiatore

Pubblicato il 11/01/2022

Aveva poco a che fare con il pasto di uno sportivo, Gazza sceglieva lui cosa prendere e chi delegare. Spesso si trattava della stessa pietanza e la scena si ripeteva quasi ogni weekend. “Il nostro lavoro consisteva nell’andare a prenderglielo alle 13:30 di sabato, ma non tornavamo mai a mani vuote…”

Ogni giorno si aggiungono nuovi capitoli della vita di ‘Gazza’ Gascoigne. I suoi ex compagni continuano a ricostruire aneddoto dopo aneddoto il suo modo di essere e di relazionarsi con il mondo circostante. Questa volta è toccato a Stephen Robinson, allenatore del Morecambe che milita nella terza serie inglese. Oggi Robinson incontrerà il Tottenham di Antonio Conte in FA Cup e ne ha approfittato per ricordare il suo trascorso con la maglia degli Spurs.

La sua avventura va di pari passo con quella di Gascoigne, Stephen era ancora giovane ma respirava già l’aria della prima squadra. Ne è venuto fuori un quadro a dir poco bizzarro. Protagonista ovviamente lui, ‘Gazza’. Tra le scene più simpatiche ha raccontato la storia delle banconote, a cui Gascoigne ha sempre dato poca importanza, per via della sua enorme generosità.

“Noi eravamo ragazzi che guadagnavano 29,5 sterline a settimana e lui arrivava e ci tirava banconote da 20 e da 50 sterline. Era lo stipendio di una settimana e mi ricordo di essermi messo a competere con Sol Campbell per 20 sterline. Alla fine, purtroppo, ha vinto solo uno”.

Paul aveva i suoi rituali, le sue abitudini che raramente cambiava. Il momento dei pasti era uno di quelli. Amava delegare i ragazzi per poi dargli una ricompensa, anche se il pranzo non aveva nulla a che fare con quello di uno sportivo.

“Gazza era incredibilmente generoso, specialmente quando mandava uno di noi a prendere il suo pranzo prima della partita, mangiava spesso pollo fritto. Il nostro lavoro consisteva nell’andare a prenderglielo alle 13:30 di sabato. Lui ti dava una banconota da 50 sterline e ti tenevi il resto”.

Insomma, prestare servizio per Gascoigne conveniva davvero a tutti. Specie per i ragazzi delle giovanili che con una sola commissione arrotondavano l’esiguo stipendio settimanale. E anche questo era un modo per far del bene e farsi apprezzare da tutto l’ambiente.

di Mario Lorenzo Passiatore

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