Serie A

Vieri sulla Juve: “Non la guardo più. Mi dispiace vederla così perché…”

30/01/2023

di Mario Lorenzo Passiatore

L’ex attaccante della nazionale ha parlato del momento dei bianconeri su Twitch e non è stato per nulla tenero nei confronti di Allegri: “la Juventus che è tra le squadre più importanti al Mondo non può essere in queste condizioni. Non parlo di quello che sta succedendo fuori ma…”

La sconfitta della Juve contro il Monza ha lasciato strascichi importanti nei giorni seguenti. La squadra di Palladino si è imposta con grande autorevolezza allo Stadium, esaltata dal gioco, dall’intensità e da un grande Di Gregorio, l’estremo difensore dei brianzoli autore di una grande prestazione. Durante il live della Bobo TV su Twitch, Vieri ha provato ad analizzare il momento dei bianconeri. E’ stato duro nella disamina del momento e sull’atteggiamento di Max Allegri in conferenza stampa.

“La Juve non la guardo più. E’ diciotto mesi che ne parliamo. Io sono affezionato a tutte le squadre dove ho giocato, perché mi hanno dato lavoro. Ma la Juventus che è tra le squadre più importanti al Mondo non può essere in queste condizioni. Non parlo di quello che sta succedendo fuori, ma cosa non si vede in campo. Mi dispiace, non la guardo più perché mi dispiace tanto vederla così”.

Dal campo al post partita, Vieri ha spostato il mirino sul modo di comunicare del tecnico bianconero, definito per certi versi anacronistico e lontano dal mondo Juve. Un attacco su più fronti che coinvolge Allegri a 360°.

“La comunicazione che fa l’allenatore è contraria ai fatti. Quello che fanno passare ai media non mi piace: vai in Europa League anche a meno quindici perché se guardo quei giocatori ti dico: sei troppo più forte nelle individualità. Cosa devi guardare dietro? Dietro non vincono una partita non so da quanto. Mi dispiace, ma non sono d’accordo su quello che dice il tecnico. Dal primo minuto che va in conferenza fino alla fine. 40 anni fa si diceva zitti e pedalare, non si può ancora sentire questo. La comunicazione è sbagliata e vecchia”.

di Mario Lorenzo Passiatore

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