Il ferragosto più caldo degli ultimi anni, con le
dimissioni di Roberto Mancini che hanno scosso il clan azzurro. Un fulmine a ciel
sereno, ma non per tutti. Il clima non era più tranquillo da diverso tempo, a far
discutere sono state soprattutto le modalità dell’addio. Intanto in federazione
si lavora per il dopo Mancini, al fine di garantire continuità e certezze a
pochi giorni dagli impegni con vista Euro 2024.
Due nomi sul tavolo: Luciano Spalletti e Antonio
Conte. Il primo sembrava in vantaggio ma resta imbrigliato nella clausola del
presidente del Napoli. In caso di mancato accordo, si andrà fino in fondo con
il tecnico salentino. In queste ore ha commentato l’addio dell’ormai ex
commissario tecnico anche Renzo Ulivieri, Presidente dell’Assoallenatori. Senza
troppi giri di parole ha attaccato Mancini per aver abbandonato il clan azzurro
in questo momento della stagione.
"Non mi sono garbati né i tempi né i modi. Si poteva
fare tutto in una maniera diversa. La Federcalcio oggi ha due compiti
importanti: deve trovare in fretta l'allenatore per la Nazionale maschile, che
tra un paio di settimane è attesa da partite fondamentali per la qualificazione
all'Europeo, e deve anche trovare l'allenatore per la Nazionale femminile. Non
vorrei che il movimento del calcio delle donne passasse in secondo piano
Poi sul futuro
sembra abbastanza allineato con le idee della Figc. “Spalletti sarebbe una scelta
azzeccata, ma andrebbe bene anche Conte. Ci sono ottimi allenatori in Italia.
Luciano può essere l’uomo giusto, ha maturato esperienza internazionale e
questo può fare la differenza”.
di
Mario Lorenzo Passiatore