Totti e la
Roma, sarebbe altrettanto corretta la dicitura: Totti è la Roma. Un accento in
più che trasmette la dimensione di un calciatore che è stato parte del
club per oltre un ventennio. Una delle ultime bandiere del nostro calcio, dopo l’addio del 2017 non ha
avuto la stessa identica fortuna dietro la scrivania.
Il secondo
addio, quello da dirigente risale al 2019 per divergenze con la proprietà. In
una lunga conferenza stampa l’ex capitano giallorosso lamentò la poca
considerazione del management all’interno dell’area tecnica. Tradotto: ci sono
fisicamente ma non sono libero di incidere, di operare e decidere.
Una storia
finita un po’ così, mai realmente del tutto, nonostante la nuova attività con
la sua agenzia in cerca di giovani talenti. Ieri in occasione del raduno di “Operazione
Nostalgia”, la partita che riunisce tutte le leggende del nostro calcio, Totti
ha risposto a un nuovo assist del giornalista. "A
chi è che non piacerebbe stare dentro alla Roma". Poche parole che
hanno alimentato nuovi rumors intorno all’ex numero dieci della Roma.
Totti ha
provato a tendere nuovamente la mano, in attesa di una chiamata della proprietà
che in queste ore sta lavorando in sede di mercato per accontentare José
Mourinho. E se fosse proprio quella del capitano la figura dirigenziale che
tanto rivendicava il tecnico portoghese dopo la finale di Europa League? Sarà
il tempo a dirlo, ma non sarebbe disposto ad accettare una posizione di mera
rappresentanza. Totti vorrebbe un ruolo operativo e meno istituzionale all’interno
del club.
di
Mario Lorenzo Passiatore