Calcio Estero
Tevez shock: “Ho tradito Ferguson, presi l’aereo prima della finale di Champions per andare…”
11/03/2023
di Mario Lorenzo Passiatore
Ha giocato con le due maglie di Manchester e in queste ore ha rivelato un retroscena sconcertante che non farà piacere ai tifosi dei Red Devils. Nel 2009 bruciarono la sua maglia, non accettarono mai il passaggio al City: “Avevo parlato con lo sceicco, mi ha messo su un aereo privato 24 ore prima della finale e sono andato…”
Alla voce relazioni complicate, c’è sicuramente il rapporto Tevez – Ferguson. I due hanno condiviso l’esperienza allo United per due stagioni, dal 2007 al 2009. 34 gol in 99 presenze con la maglia dei Red Devils. Tanti ma non abbastanza, Carlitos rivendicava più spazio e soprattutto un ruolo da assoluto protagonista a Old Trafford. Non il miglior cliente da gestire all’interno dello spogliatoio: un carattere forte che mal si sposava con i leader storici. Si consumò un vero e proprio tradimento prima di un grande appuntamento, una cosa che Ferguson non ha mai digerito. Il rapporto tra i due non è mai decollato, Tevez ha svelato dei dettagli davvero sconcertanti.
"Ero arrabbiato con Ferguson, non ho dovuto pensare molto se andare via o meno. Come allenatore è un fenomeno, c'è un motivo se è stato così tanto in un club come il Manchester United, ma ho avuto una diatriba con lui. Mi disse che mi avrebbero comprato, ma anche che avrebbero preso Berbatov per competere con me. Mi ripeté che avrebbero parlato con il mio agente per il contratto e il pass. Poi però fui messo in panchina. Non mi avevano comprato ancora, non avevano chiamato il mio agente, niente. Il tempo passava, ha iniziato a voler abbassare il mio prezzo, ma io offrivo un gran rendimento ogni volta che entravo e la gente ha iniziato a urlare il mio nome. Fu un processo di un anno che ho dovuto digerire".
Dunque, gli accordi sottobanco con il Manchester City che stava progettando il nuovo corso: prendersi lo scettro della città e provare a dominare la Premier League. Tevez era il primo obiettivo, per scipparlo ai cugini erano disposti a tutto. Questa cosa colpì tanto l’attaccante argentino che, in gran segreto, prese l’aereo per incontrare la proprietà dei Citizens 24 ore prima della finale di Champions dello United. Non proprio un atto di serietà e professionalità, ma di fatto andò così.
"Avevo parlato con lo sceicco del Manchester City più o meno, mi ha messo su un aereo privato, sono andato con la mia famiglia ad Abu Dhabi per incontrarlo e sistemare la questione del contratto, il tutto prima della finale con lo United. Alla vigilia della finale Ferguson mi disse che a fine stagione si sarebbe seduto con il mio agente per comprarmi, ma io risposi che non avrei firmato e che sarei andato dall'altra parte del marciapiede, al Manchester City. Per lui fu una pugnalata e anche per me perché amavo il Manchester United. Mi ha fatto soffrire tutto l'anno, non mi ha soddisfatto. Mi piaceva giocare ad Old Trafford, per me era come la Bombonera, mi dava quella sensazione, poi è arrivato lo sceicco, volevano fare di me la bandiera del Manchester City, mi ha presentato il progetto di quello che è oggi il club e basta".
di Mario Lorenzo Passiatore
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