Serie A
Sacchi, Berlusconi e il paragone con l’attuale Monza: “Mi ricorda un episodio”
14/02/2023
di Mario Lorenzo Passiatore
L’ex allenatore della Nazionale ha raccontato la sua esperienza con Galliani e Berlusconi e la mossa di Palladino gli ricorda tanto un’altra vicenda. Una sorta di viaggio nel passato: “Hanno avuto coraggio e lungimiranza di mettere in panchina uno sconosciuto, proprio come…”
Decimo posto e 29 punti in classifica a metà febbraio. Il Monza è la vera sorpresa di questa Serie A, specie per come era cominciato il campionato dei brianzoli: cinque sconfitte di fila e l’esonero di Stroppa. Un cambio in panchina che ha trasformato il volto e le ambizioni della squadra, è cresciuta a dismisura sul piano dei risultati e delle prestazioni. Tornano in mente a distanza di mesi le parole di Adriano Galliani: “Ci piacerebbe stare nelle parte sinistra della classifica e chiudere al decimo posto”.
Ad oggi sembra davvero un desiderio esaudito, toccherà a Palladino continuare così e accontentare l’amministratore delegato. In queste ore ha rilasciato un’interessante intervista a La Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi. Uno che ha lavorato con Berlusconi e Galliani, conoscendone pregi e difetti delle loro gestioni. Ha ricordato la sua prima esperienza al Milan e l’intuizione imprenditoriale e sportiva di Berlusconi di affidargli la panchina quando ancora non aveva vinto nulla.
"Sono legato da profondo affetto a Berlusconi e Galliani. Hanno portato il Monza dove non era mai stato: in A. E dopo un inizio difficile hanno avuto coraggio e lungimiranza e hanno messo in panchina Palladino, uno sconosciuto. Un po' come quando presero il sottoscritto. Lo hanno aiutato, supportato e i risultati si vedono. Palladino ha saputo rivitalizzare un lottatore come Izzo, ha dato ampio spazio a Pessina, che conosco bene ed è un ragazzo d’oro, ha un esterno di gamba come Carlos Augusto. E poi in campionato ha battuto due volte la Juve, in casa e in trasferta. Immagino la gioia di Berlusconi per questi successi. Palladino credo proprio che lo stia rendendo felice".
di Mario Lorenzo Passiatore
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