Parametri
zero (o quasi), un tempo erano appetibili
e sempre ricercati dai top club per risparmiare sui costi dei cartellini,
adesso accade spesso il contrario per via delle richieste iper onerose dei
procuratori. Commissioni, bonus alla firma, ingaggi da paura su base
quadriennale o quinquennale. Un vincolo pesante che non permette poi alle
squadre di agire liberamente sul mercato.
La strategia
di Rabiot è anche plausibile: rifiutare un rinnovo corposo dalla Juve (7
milioni), per via delle richieste della madre agente: 8,5 più le commissioni
per l’operazione, quasi una formula di “riacquisto”, messa in maniera
disordinata sul tavolo. La Juve ha ringraziato e ha fatto un passo indietro. La
richiesta di mamma Veronique lasciava presagire a un scenario chiaro: Rabiot ha
in mano già l’alternativa milionaria e batte cassa al suo vecchio club.
Nulla di
tutto ciò, il calciatore è senza contratto da 40 giorni e i vari
campionati sono ormai alle porte. La gestione del suo entourage è assolutamente
rivedibile, sia nei tempi che nelle modalità. E allora qual è la priorità del
centrocampista francese?
Dalla
Francia sono convinti che stia aspettando la Premier League, il Liverpool nello
specifico. Rabiot vorrebbe giocare nel campionato più competitivo al mondo con
un ingaggio da top vero. Le sue priorità sembrano definite, ma non si
incastrano ancora con quelle di un potenziale acquirente. C’è chi ha lasciato
aperta la pista che porta a un ritorno al PSG e, in ultima analisi, l’avventura
araba.
E’ la sorte
analoga di Memphis Depay, nazionale olandese svincolato, in cerca di una
proposta europea alle sue condizioni. Il suo entourage aveva proposto il
calciatore all’Inter, bloccata dalla situazione Arnautovic e Correa, e non
convinta di portarsi a casa un profilo del genere. Depay non ha bisogno di
presentazioni, ma rientra nella casistica dei parametri zero che diventato veri
e propri macigni a bilancio. Più si va verso la fine di agosto e più potrebbero
abbassarsi le pretese dei big “senza contratto”. Da Rabiot a Depay, ci sono dei
casi che faranno scuola, forse tirare troppo la corda in sede di negoziazione non paga più e ha convinto i club a non accettare sempre le condizioni degli agenti.
di
Mario Lorenzo Passiatore