Alla Juve
per quattro stagioni, dal 2010 al 2014. Ha vissuto l’era Antonio Conte vincendo
tre scudetti consecutivi e due Supercoppe italiane. Più di cento gol con la
maglia bianconera e poi un continuo girovagare in tutta Italia. Un paio di mesi
fa la scelta di ritirarsi, alla soglia dei 40 anni.
In queste ore ha parlato a
Sky Sport. tornando proprio sul suo trascorso alla Juve e sull’avventura con
Conte. Metodi e segreti di un allenatore che ha rapito emotivamente l’uomo e il
calciatore Quagliarella.
"Quando
arrivò alla Juventus iniziammo col 4-2-4. Facemmo tutto il ritiro estivo in
quel modo, con quei movimenti. Le prime esercitazioni furono difficilissime,
poi a una settimana da inizio campionato passammo a tre. E in quel modo ha
fatto la storia. Per me è un fuoriclasse, ovunque va incide e lascia
l'impronta, poi chi arriva dopo di lui trova i benefici lasciati. Lui sa di
chiedere tantissimo, a partire dalle video-analisi. Lui poi sposta i dettagli,
ti dice che dovevi stare un metro più avanti o più indietro. Era davvero così”.
Poi ha
fatto un passaggio su Yldiz che, partita dopo partita, continua a stupire.
Anche grazie al minutaggio concesso da Massimiliano Allegri. "E' fortunato perché ha Allegri che lo
sa gestire. A me piace anche per come fa gol. Non è banale”.
di
Mario Lorenzo Passiatore