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Papà Gimenez: “Non sapevamo nulla, è raro che un direttore dica quelle cose…”

03/09/2025

di Redazione

Foto: Dal web

A poche ore dalla chiusura del calciomercato, il padre del calciatore messicano si è sfogato a ClaroSports raccontando le sensazioni del figlio e la confusione del club nel gestire la vicenda. “Non sapevamo cosa stesse succedendo: era titolare, ma volevano venderlo. La verità è che era tutto molto confuso, il suo procuratore…”

Sono state ore frenetiche sull’asse Roma-Milano per il possibile scambio (poi sfumato) di Dovbyk e Gimenez. Le dichiarazioni del direttore Tare pochi minuti prima della gara di Lecce avevano alimentato molteplici problemi in casa Milan. Secondo il padre del calciatore messicano, l’entourage era all’oscuro della trattativa, poi l’attaccante avrebbe puntato i piedi con il club chiedendo le opportune rassicurazioni. Ad ogni modo, il Milan ha provato a venderlo fino alla fine, ma non ha trovato argomenti convincenti per le altre parti in gioco.

“All’inizio abbiamo sentito dire molte cose – spiega il padre di Gimenez, poi abbiamo sentito, venerdì, quando Santiago ha giocato da titolare, le dichiarazioni del direttore sportivo del Milan e abbiamo iniziato a capire cosa stesse realmente succedendo. Non sapevamo cosa stesse succedendo: era titolare, ma volevano venderlo. La verità è che era tutto molto confuso. È molto raro che un direttore sportivo faccia quelle dichiarazioni.

L'agente di Santi  - prosegue il padre - è sempre stata in contatto il club. Il club ha avuto la possibilità di fare quello scambio, ma Santi non è mai stato consultato sulla situazione. Ci sono stati rumors, ma la realtà è che Gimenez è un giocatore del Milan, ha un contratto, e lunedì mattina tutte le parti si sono incontrate: il presidente, il direttore sportivo e i consiglieri come Ibrahimovic, che ha avuto un ruolo importante, hanno deciso che Santi sarebbe rimasto. Hanno insistito per quello scambio, ma non è mai stato confermato.

A un certo punto, hanno dubitato delle sue capacità e delle due caratteristiche perché sia ​​l’allenatore che il direttore sportivo sono nuovi arrivati. Lo conosceranno allenandolo e lavorando con lui. Tare e Allegri hanno parlato con Santiago. Mi è risultato tutto strano perché ha giocato da titolare due partite su tre e un'amichevole. Ora c'è un po' di tranquillità con la nazionale, poi tornerà al Milan e vedremo cosa succederà. Credo che tutto questo servirà a tirar fuori la bestia che tiene dentro".

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