Quasi un mese senza contratto, in attesa di trovare
la giusta collocazione sul mercato. E’ una situazione abbastanza singolare
dettata anche dalle richieste enormi della mamma agente che ha frenato le
ultime intenzioni di Cristiano Giuntoli. La Juve ha provato a trattenere il
giocatore con un’offerta importante, ma comunque distante dalle idee del suo
entourage. Il Milan ha cercato un approccio diverso, allungando la durata del
contratto, ma anche qui alcuni punti restano inesplorati e non conformi alla
volontà di Rabiot.
Il francese punta a un accordo pluriennale da 8
milioni più bonus e le commissioni iper onerose per la mamma agente. Un’operazione da top player che è difficile da catalogare tra i famosi “parametri zero” proprio per le
molteplici situazioni da soddisfare. Ma i numeri sono realmente da top del centrocampo? Probabilmente no. I rossoneri sono già scappati dall’affare
Zirkzee per motivi analoghi, ritendo le richieste degli agenti fuori da
qualsiasi logica economica.
Rabiot punta a una collocazione in Premier League
(Manchester United e Liverpool) club che potrebbero garantirgli un ingaggio
simile alle sue aspettative. Dalla Spagna parlano di un timido sondaggio dell’Atletico
Madrid e, sullo sfondo, resta sempre la pista Arabia: ultima spiaggia nel caso
in cui non ci dovessero essere altri riscontri dall’Europa. In queste ore ha
parlato a Sky Sport il giornalista Gianfranco Teotino che, tra Fofana e Rabiot,
sembra proprio non avere dubbi, per molteplici ragioni.
"Fossi nel Milan andrei su Rabiot? Intanto bisogna
capire esattamente quante sono queste commissioni per Rabiot, perché come
sappiamo ci sono quelle particolarmente esose. Abbiamo visto com’è andata con
Zirkzee, con commissioni che era immorale pagare. Poi bisogna tener conto del
fatto che l’ingaggio che chiede Rabiot è probabilmente quattro volte superiore
a quello che chiede Fofana. C’è da dire anche che Fofana è un giocatore più
giovane di Rabiot, che ha più esperienza. Io sono sempre più per i giovani che
per i giocatori già conosciuti”.
di
Mario Lorenzo Passiatore