Serie A
Padovan silura Ibrahimovic: “Il padrone dovrebbe metterlo alla porta. Lui crede di essere…”
19/09/2024
di Mario Lorenzo Passiatore
Il noto giornalista e opinionista di tv ha attaccato senza mezzi termini il dirigente dei rossoneri. Parole forti che faranno discutere: “Ibrahimovic crede ancora di essere un giocatore e resterà tale. È l'ennesima dimostrazione che non si diventa dirigenti…”
Segnali di onnipotenza e aria bollente in casa Milan dopo il pesante ko contro il Liverpool in Champions League, le parole di Zlatan Ibrahimovic hanno incrementato il malumore collettivo. “Sono io il boss”, un atteggiamento che non è piaciuto ai tifosi rossoneri, sui social il dirigente svedese è stato bersagliato dalla critiche. Ibra sembra ancora molto vicino alle vicende “da campo” e poco a quelle dirigenziali. Lo scambio di battute con Boban dagli studi di Sky Sport aumentano i dubbi circa il suo reale ruolo in società.
Nella bufera anche Fonseca che rischia di giocarsi il suo ultimo jolly nella partita più delicata dell’anno: il derby contro l’Inter. I nerazzurri, tra l’altro, escono galvanizzati dalla prestazione di Manchester con il City e si presentano nella miglior condizione possibile. In queste ore è stato intervistato da Milan News il giornalista Giancarlo Padovan, che non ha usato parole tenere nei confronti di Ibrahimovic.
"I proprietari sono ricconi che ci mettono i soldi e sentono il diritto di dire quel che vogliono. A volte vanno oltre il costume e la buona educazione, ma non ricordo frasi simili. E ovviamente non ho mai sentito un dirigente parlare così prima d'ora. Per un'uscita del genere sarebbe la norma se il padrone chiamasse e gli dicesse: 'Grazie e arrivederci.
Ibrahimovic crede ancora di essere un giocatore e resterà tale. È l'ennesima dimostrazione che non si diventa dirigenti e allenatori solo perché sei stato calciatore. Sono mestieri diversi, sistemi diversi, cultura diversa. Se proprio devo dirla tutta, Ibrahimovic non ha né cultura sportiva né calcistica. Ha quella dello spogliatoio che è il ricettacolo di ogni conformismo, il posto dove regna il nonnismo, dove regna chi parla più forte o mette la musica a tutto volume. Ibra parla come se fosse un capopopolo”.
di Mario Lorenzo Passiatore