Adesso se
lo gode il Napoli perché l’ha voluto, l’ha cercato e alla fine l’ha convinto.
Antonio Conte è l’uomo delle rinascite,
almeno così è stato negli altri club dopo le macerie degli anni precedenti. E’
quello che sperano anche a Napoli, i partenopei post scudetto hanno vissuto una
stagione parecchio tribolata.
De
Laurentiis ha rotto gli indugi e ha deciso di portare dalla sua parte un altro
carattere vulcanico ed esplosivo. In queste ore, Giorgio Perinetti, direttore
che conosce molto bene il tecnico salentino, ha svelato un curioso retroscena
di alcuni anni fa, dalle frequenza di Radio Kiss Kiss. Conte era diventato l’obiettivo principale del Milan di
Berlusconi che provò a portarlo in rossonero dopo l'addio alla Juve.
“Il Napoli ha saputo cogliere
l'opportunità di ingaggiare l'allenatore migliore disponibile sul mercato.
Conte non si distingue solo per la sua visione, ma anche per un'autentica
ossessione nel voler ottenere il massimo. Quando lasciò la Juventus per la Nazionale,
anche il Milan di Berlusconi lo cercava attivamente, ma alla fine optò per
altre soluzioni".
I metodi
di lavoro, i rapporti con i calciatori e i programmi individualizzati modulati
per ogni tipo di esigenza. “Conte porta
con sé una cultura del lavoro molto forte, mirata e razionale. L'allenamento è
personalizzato in base alle caratteristiche dei singoli giocatori, non si
tratta semplicemente di farli correre tanto per correre. I calciatori possono
inizialmente sentirsi sopraffatti dai carichi di lavoro, ma in seguito
trarranno beneficio da questo approccio e seguiranno con fiducia il loro
allenatore”.
di
Mario Lorenzo Passiatore