E’ una crisi senza fine
quella dei rossoneri che cadono anche nel recupero di Bologna. La squadra di
Conceicao parte bene con il gol di Rafa Leao al minuto 43 del primo tempo, ma
il Bologna la riagguanta prima con Castro e poi la ribalta con Ndoye. I rossoneri
falliscono la possibilità di avvicinarsi al treno Champions e adesso la situazione
si fa davvero complicata.
Più di una nube all’orizzonte
anche per il futuro del tecnico portoghese, destinato a lasciare al termine di
questa stagione. Il cambiamento con l’avvicendamento in panchina, di fatto, non
c’è mai stato. Al termine del match proprio Conceicao si è sfogato a microfoni
accesi.
"Ho visto alla fine uno
spogliatoio triste, frustrato per questo risultato. Loro volevano veramente il
risultato e avevo sentito una energia positiva. Io do tutto me stesso. Tutti i
giorni si parla di me, se sono confermato o meno. Se la società mi manda via,
faccio le valigie e vado. Io non sono rispettato, sono molto criticato; vedo
interviste di altri allenatori nel giorno della partita. E io queste cose non
le farei".
Poi prosegue: "Ho 13 titoli, ho sempre giocato bene contro le italiane, tranne con
l'Inter. Non è che sono arrivato qui dal niente: abbiamo bisogno io e il mio
staff di un po' di rispetto. Io sono qua oggi fino a non so quando, il Milan
continua. Ma io ho bisogno di rispetto. Quando torno da Milanello, la mia
famiglia mi chiama per chiedermi cosa succede. Possiamo parlare di calcio, ma
quando si parla di altre cose con cattiveria non mi piace".
di
Mario Lorenzo Passiatore