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Mihajlovic Day, il rapporto con i medici: “I sanitari lo amavano, ci diceva sempre una cosa…”

19/02/2023

di Mario Lorenzo Passiatore

Oggi sarebbero stati 54, nel giorno del suo compleanno abbiamo raccolto gli aneddoti più significativi, da quelli simpatici a quelli più profondi. Il medico: “Da i nostri comportamenti capiva se le cose andavano nel verso giusto o meno. Era sempre…”
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La storia di Mihajlovic con i sanitari è ben più profonda, ogni momento aveva un peso, c'era sempre un dettaglio non trascurabile. Anche uno sguardo poteva cambiare in positivo o in negativo l’inerzia della giornata. E lui, da acuto osservatore, si è aggrappato a tutto, anche alle sensazioni. Captava le emozioni e le trasformava in benzina per il giorno dopo. Un meccanismo in grado di generare forza e fiducia.

Ha seguito Sinisa nel suo percorso la dottoressa Francesca Bonifazi, direttore del programma Terapie cellullari avanzate dell’Ircccs-Policlinico Sant’Orsola. Fianco a fianco, gomito a gomito, per provare a uscire da un tunnel troppo impervio per essere superato. Eppure lui era sempre in piedi, fino agli ultimi giorni ha fatto grandi camminate per svuotare la mente e buttare via i pensieri negativi.

“Ogni storia è una storia a sé. Ha avuto una malattia estremamente aggressiva ma ha dimostrato che anche quando si fa fatica si va avanti. Si è fatto volere bene da tutti, ha davvero lasciato il segno qui al Sant'Orsola. Ha conquistato tutti, si è fatto amare da tutti: tanti si sono identificati con lui, hanno gioito con lui e si sono lasciati ispirare dal modo in cui ha affrontato la malattia, Sinisa si è sempre affidato in maniera totale".

Gli insegnamenti erano reciproci, da paziente a medico e viceversa. "Mi diceva - ha confidato la sanitaria - che in una frase c'è il 20% del contenuto e il restante 80% era nel comportamento, nel linguaggio del corpo. Da queste cose mi diceva di capire come e se le cose stessero andando bene. Era capace di una analisi attenta e puntuale dei comportamenti".

di Mario Lorenzo Passiatore