Calcio Estero
Liverpool, Klopp scioglie i dubbi sul futuro
17/01/2023
di Mario Lorenzo Passiatore
L’allenatore tedesco ha parlato del momento nero della sua squadra e poi ha dato degli indizi sul futuro. Al momento sembra abbastanza deciso a proseguire per la sua strada: “O cambia la posizione dell'allenatore o cambiano molte altre cose. Oggi per quanto mi riguarda…”
Non è un periodo semplice in casa Liverpool, nono in Premier League e reduce dalla pesante sconfitta contro il Brighton di Roberto De Zerbi (3-0). I Reds stasera tornano in campo in FA Cup contro il Wolverhampton, per ritrovare lo smalto dei giorni migliori e, soprattutto, la via della vittoria. Klopp ha ammesso di non aver vissuto tanti momenti simili, ma è pienamente convinto di poterne uscire con il supporto del gruppo.
L’allenatore tedesco ha spiegato nel corso della conferenza stampa che in queste situazioni le vie percorribili solitamente sono due. “O cambia la posizione dell'allenatore o cambiano molte altre cose. Quindi, per quanto mi riguarda, a meno che qualcuno non mi dica di farlo, non me ne andrò. Forse questo significa che dobbiamo cambiare altre cose”.
Così ha spazzato i dubbi sul futuro spostando il focus sull’attualità e su quello che dovrà fare la sua squadra per risollevare le sorti di una stagione difficile. Ha provato in tutti i modi a tranquillizzare i tifosi prima del gara di FA Cup.
“Ho spazio e tempo per pensarci, ora dobbiamo giocare meglio. Non mi sono trovato spesso in una situazione simile, ma so esattamente come funziona quando le cose non vanno bene. C'è un elenco di cose che devi affrontare e una di queste è che i giocatori non ascoltano più l'allenatore. In Germania diciamo che l'allenatore non raggiunge più la squadra. Quindi capisco che a volte sembra così, ma non è così. Potete toglierlo dalla lista”.
Dai risultati alle possibili soluzioni, ovviamente non poteva mancare la domanda sul mercato. La sessione invernale ha già portato in dote Cody Gakpo e potrebbe essere l’ultimo intervento del club in questi giorni.
“Tutti si sentono responsabili. Non c'è nessuno seduto lì a pensare: 'Stavo bene ma lui no'. Non c'era, non lo vedo, non lo sento, non c'è. Mercato? Il problema è troppo complesso. Hai un buon giocatore che ha fatto molte cose buone in passato e poi nella tua mente pensi che forse ha dato tutto. Se poi puoi portare un altro per sostituirlo ha senso ricorrere al mercato, ma se non puoi far entrare nessuno, non puoi nemmeno far uscire qualcuno".
di Mario Lorenzo Passiatore