Calcio Estero
La Ligue 1 è un campionato da seguire quanto la serie A?
15/03/2022
di Gabriele Cecchi
In questo articolo cerchiamo di capire perché il massimo campionato francese è visto con occhio critico in Italia, nonostante sia incredibile fucina di talenti
Tante volte sentiamo dire in televisione, oppure leggendo dai giornali, che in Francia dopo il PSG ci sia il nulla cosmico in termini di qualità, di tattica, di programmazione a livello giovanile. Quando, invece, ci sono realtà che sono pronte ad esplodere, mixate alle squadre con più tradizione, anche europea. “La “lega del talento”, infatti, da anni contribuisce a rinforzare le squadre dei massimi campionati europei, basti pensare al gioiello classe 2002 Camavinga, passato negli ultimi giorni del passato mercato estivo dal Rennes al Real Madrid per quasi 50 milioni.
Ovviamente il dominio della squadra parigina è inevitabile per fin troppi fattori, primo fra cui la disponibilità economica, superiore anche a molti top club italiani, spagnoli e tedeschi. Ma già lo scorso anno il dream team di Mbappé e Neymar era stato superato dal Lille in campionato, mostrando al mondo che ci sono realtà degne di nota in terra d’Oltralpe.
Quest’anno la squadra stellare allenata dall’ex Tottenham e Southampton Mauricio Pochettino, rinforzata in estate con gli acquisti di Messi, Hakimi, Donnarumma e Nuno Mendes sta giocando quasi un campionato a parte, essendo a +15 sulla seconda in classifica, l’ottimo Olimpique Marseille dell’Ex Siviglia Sampaoli.
Ma il PSG dominerebbe solo in Francia, oppure sarebbe un corpo estraneo per superiorità anche negli altri campionati? Attraverso alcuni punti confrontiamo la nostra competizione nazionale con la Ligue 1, un campionato comunque avanti a quello nostrano per infrastrutture.
Gli scontri diretti: Il PSG ha gioco facile in campionato? Perché?
Un elemento da prendere in considerazione quando si cerca di capire se in Francia si giochi solo per partecipare, è andare ad analizzare i risultati fatti dalla capolista contro le avversarie che gravitano attorno alle prime 10 posizioni. Il conto da presentare ai parigini è molto salato: finora il Paris Saint Germain è riuscito a battere solo Lille, Monaco e Lione, perdendo all’andata con il Rennes (ora quarto), facendo 1 punto su 6 disponibili contro i nizzardi di Gualtier, allenatore bestia nera della squadra parigina.
Dopo aver vinto uno storico scudetto con il Lille ora sta portando avanti un progetto incredibilmente interessante a Nizza. Attualmente terza forza del campionato, ma con un’età media di 24 anni, mettendo in mostra molti talenti tra i quali Gouri, strepitoso bomber ex Lione. Atal, funambolico terzino algerino classe 1996’ e anche Kheprhen Thuram, fratello di Marcus, ala del M’Gladbach, che nel centrocampo a 3 si trova perfettamente a suo agio specialmente nella posizione di mezz’ala, avendo un gran passo, ottimo senso dell’inserimento e buone capacità nello stretto.
Non solo Nizza e Rennes hanno messo in difficoltà Mbappé e compagni. Sono arrivati infatti anche un pareggio a Marsiglia e una sonora sconfitta contro il Nantes dell’ex Koumbare per 3-0. Dunque una concorrenza dietro al PSG c’è, però è troppo giovane per impensierire la squadra degli sceicchi. Lo vediamo dal dato relativo alle età medie: Marsiglia, Monaco e Lione, che sono quelle con più tradizione in Ligue, hanno un’età media attorno ai 24 anni, dunque squadre troppo inesperte per dare problemi ad una squadra come quella di Messi, che pur avendo un’età media di 25,4 anni ha dei calciatori che hanno giocato ai massimi livelli e sanno reggere benissimo il ritmo di una competizione di 38 giornate.
Da vedere quindi il campionato francese come un torneo in divenire. Per fare un esempio in Italia, le squadre che adesso si stanno contendendo il campionato hanno rose più longeve (Inter 30, Napoli, Juve e Milan vicine ai 27) dunque indice di una lotta di vertice equilibrata anche nelle forze in campo a livello di esperienza, ma incerto nel potenziale futuro a lungo termine.
Competitività: differenze tra Ligue 1 e Serie A
Naturalmente il campionato italiano vede 4 squadre lottare per il titolo: Milan, Napoli, Inter e seppur distaccata, la Juve di Max Allegri, In molte tv si sono sentiti elogi a questa grande competitività e lotta al titolo che a mio avviso però, denota molti demeriti delle squadre più che meriti del movimento.
Le partenze di Lukaku, Hakimi, CR7 hanno lasciato un vuoto tecnico che non è stato al momento rimpiazzato a dovere e questo ha provocato un abbassamento del livello qualitativo notevole. Siamo così certi che il PSG non dominerebbe questo campionato? Forse non sarebbe a più 15 certo, ma difficilmente una squadra composta da 18 titolarissimi non vedrebbe le altre da prima in classifica con almeno 6-7 punti sulle altre.
Il problema della Ligue 1 di oggi è la troppa inesperienza delle squadre di vertice, che verrà sicuramente sanata nel tempo, visto che le squadre che vogliono entrare in Champions League hanno tutti progetti pluriennali, con garanzie tecniche ed economiche notevoli da insidiare in futuro i parigini. Resta quindi il mio invito di seguire il massimo campionato francese: una lega che definisco “dal potenziale”, secondo me altissimo.
di Gabriele Cecchi