Calcio Estero
Laporta al veleno sul Bayern: “Guardassero il loro conto corrente”
31/07/2022
di Mario Lorenzo Passiatore
Ci sono ancora strascichi importanti dopo il trasferimento di Lewandowski dal Bayern al Barcellona. Le ultime accuse del club tedesco hanno infastidito e non poco i vertici catalani: da Nagelsmann a Kahn e Salihamidzic. “Chiedo agli altri di non immischiarsi in quello che facciamo noi e di preoccuparsi delle cose loro perché…”
Bayern - Barcellona sarà più di una partita di Coppa, se il destino dovesse mettere di fronte le due corazzate nella prossima Champions. Ormai da diversi i mesi i due club continuavano a pizzicarsi per la vicenda Robert Lewandowski. Il calciatore polacco ha forzato la mano nel corso dell’ultima di sessione di mercato pur di approdare in Catalogna. Si è scontrato più volte con i suoi ex dirigenti, da Kahn a Salihamidzic: nessuno intendeva liberare il bomber polacco.
Inoltre, dalla Baviera hanno spesso fatto allusioni allo status economico finanziario del club che non potrebbe permettersi tutti quegli acquisti super onerosi. “Non hanno i soldi per pagarlo” è stata una delle frasi più ricorrenti indirizzata al club di Joan Laporta. Alla fine la trattativa si è conclusa ma le polemiche non si sono spente e sempre in casa Bayern continuano a nutrire profondi dubbi sul Barcellona e la loro gestione. L’ultimo a farlo a microfoni accesi è stato Julian Nagelsmann.
Così il presidente del Barça è intervenuto per mettere a tacere le polemiche e proteggere il club dai continui attacchi mediatici. Nel mirino non solo l’ultimo arrivato, ma l’intera campagna acquisti. E secondo i principali quotidiani spagnoli, concetto poi ribadito anche da Xavi, il Barcellona sarebbe pronto a rinforzare ulteriormente la squadra.
“I nostri beni hanno un valore, i beni degli altri ne hanno un altro. Le parole di Nagelsmann? Quello che chiedo è che al Bayern guardino il loro conto corrente: hanno ricevuto soldi importanti per il trasferimento di Lewandowski. Chiedo agli altri di non immischiarsi in quello che facciamo noi e di preoccuparsi delle cose loro. Io rispetto tutti e non interferisco nell’economia degli altri”.
di Mario Lorenzo Passiatore
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