Serie A

Zazzaroni: “Paratici mi disse una cosa su Conte che non ho dimenticato. Credevo…”

21/09/2024

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto: Dal web

Il direttore del Corriere dello Sport ha rivelato alcune confidenze di Paratici sui metodi di Antonio Conte. “La squadra è un tema di sua esclusiva pertinenza, lui è il capofamiglia riconosciuto dalla truppa…”

Ci siamo, Conte torna allo Stadium ancora da avversario in occasione di Juve-Napoli. Si è discusso tanto di un suo possibile ritorno ai bianconeri nel corso dell’ultima primavera. Sembrava il profilo ideale per dare seguito al post – Allegri e invece il Conte-bis non si è mai concretizzato. L’allenatore salentino ha abbracciato il Napoli e il progetto di Aurelio De Laurentiis. E Giuntoli ha virato con decisione su Thiago Motta, scelto come profilo del nuovo corso.

Dopo un avvio piuttosto turbolento per le vicende di mercato e il conseguente ko con il Verona, Conte ha ricalibrato la squadra conquistando tre vittorie consecutive nelle prime quattro di campionato. In queste ore, dalle colonne del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni ha svelato alcune confidenze del direttore Paratici che ha lavorato con Conte per cinque anni: tre alla Juve e quasi due al Tottenham.

"Qualche tempo fa – spiega Zazzaroni - Fabio Paratici mi disse una cosa che non ho dimenticato: «Con Antonio il direttore sportivo fa solo il direttore sportivo, si risparmia, non ha bisogno di sostituirsi occasionalmente all’allenatore nel rapporto con i giocatori, quando qualcosa non gira. La squadra è un tema di sua esclusiva pertinenza, lui è il capofamiglia riconosciuto dalla truppa». E allora lo immagino mentre chiede ai suoi cos’abbiano mangiato a colazione e a pranzo, di rientrare presto a casa, di fare sesso con moderazione".

Controllo totale sui calciatori, collaboratori e staff. Una supervisione globale dei momenti e delle situazioni per poter sempre determinare e incidere in maniera tempestiva. L'importanza di avere sempre il termometro di quello che accade sotto il naso. “Antonio è uno che annusa l’ambiente, ne percepisce rapidamente gli umori, ha una sensibilità quasi animalesca nell’individuare i caratteri degli interlocutori, sul campo poi è tra i migliori al mondo”.

di Mario Lorenzo Passiatore

VAI ALLA CATEGORIA

Serie A

CONDIVIDI