Ci siamo, Conte torna allo Stadium ancora da
avversario in occasione di Juve-Napoli. Si è discusso tanto di un suo possibile
ritorno ai bianconeri nel corso dell’ultima primavera. Sembrava il profilo
ideale per dare seguito al post – Allegri e invece il Conte-bis non si è mai
concretizzato. L’allenatore salentino ha abbracciato il Napoli e il progetto di
Aurelio De Laurentiis. E Giuntoli ha virato con decisione su Thiago Motta,
scelto come profilo del nuovo corso.
Dopo un avvio piuttosto turbolento per le vicende
di mercato e il conseguente ko con il Verona, Conte ha ricalibrato la squadra
conquistando tre vittorie consecutive nelle prime quattro di campionato. In
queste ore, dalle colonne del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni ha svelato
alcune confidenze del direttore Paratici che ha lavorato con Conte per cinque
anni: tre alla Juve e quasi due al Tottenham.
"Qualche tempo fa – spiega Zazzaroni - Fabio
Paratici mi disse una cosa che non ho dimenticato: «Con Antonio il
direttore sportivo fa solo il direttore sportivo, si risparmia, non ha bisogno
di sostituirsi occasionalmente all’allenatore nel rapporto con i giocatori,
quando qualcosa non gira. La squadra è un tema di sua esclusiva pertinenza, lui
è il capofamiglia riconosciuto dalla truppa». E allora lo immagino mentre
chiede ai suoi cos’abbiano mangiato a colazione e a pranzo, di rientrare presto
a casa, di fare sesso con moderazione".
Controllo totale sui calciatori, collaboratori e
staff. Una supervisione globale dei momenti e delle situazioni per poter sempre
determinare e incidere in maniera tempestiva. L'importanza di avere sempre il termometro di quello che accade sotto il naso. “Antonio è uno che annusa
l’ambiente, ne percepisce rapidamente gli umori, ha una sensibilità quasi
animalesca nell’individuare i caratteri degli interlocutori, sul campo poi è
tra i migliori al mondo”.
di
Mario Lorenzo Passiatore