Dopo una vita all’Arsenal, ha accettato la corte
del Barcellona. Ha giocato in Catalogna dal 2007 al 2010: tre stagioni ricche
di successi e cariche di soddisfazioni. Nel 2008, i dirigenti del Barcellona
decisero di promuovere Pep Guardiola dalla squadra B. I due instaurarono sin da
subito un grande rapporto, il classico feeling dei campioni a cui basta uno
sguardo per capirsi.
Eppure non sono mancati momenti di crisi, specie
quando Pep decideva di non schierarlo dal primo minuto. “Credo sia il miglior allenatore che io abbia mai
visto, ma è spietato. L'ho sperimentato, a volta andavo alle partite
e lui mi metteva in tribuna".
Una vera e propria confessione riportata in queste
ore dal quotidiano AS che ha tracciato, attraverso le parole dell’ex attaccante
francese, un profilo psicologico e professionale dell’attuale tecnico del City.
"Quello che
direi di Pep, soprattutto, è che è il miglior allenatore che io abbia mai
visto, ma è spietato e l'ho sperimentato perché a volte andavo alle partite e
lui mi metteva in tribuna. All'epoca avevo 33 anni e tu mi fai viaggiare e mi
metti in tribuna. E’ stato difficile permettere a qualcuno di giocare davanti a
me, Pep vuole vincere ed è così che devi vederlo. Dovresti dire: ‘Se sono in
tribuna è perché pensavo che lui potesse vincere senza di me’".
di
Mario Lorenzo Passiatore