Ventiquattro
ore prima dell’esordio all’Europeo, con Luciano Spalletti si è presentato in
conferenza stampa capitan Donnarumma, determinante in occasione dell’ultima
kermesse del 2021, nominato come miglior portiere della competizione. Si
riparte dall’Albania, prima gara del girone e fondamentale per le sorti del
passaggio del turno.
Considerando
la complessità anche delle altre avversarie, l’imperativo è vincere e mettere subito
tre punti in cascina. Oltre alle solite domande di rito primo di un grande
appuntamento, sono venute fuori tante curiosità. Gigio si fa seguire da diversi
anni da un mental coach e ha spiegato l’importanza di avere una persona di
fiducia all’interno di un contesto sportivo.
"Sì, è
importantissimo e lo consiglio a tutti. Ti aiuta a restare in equilibrio, a non
farti prendere dalle emozioni in una competizione così importante perché le
emozioni e le ambizioni sono alte. E' importante avere testa e non perdere
lucidità, su questo lavoriamo sempre".
Sui
videogiochi si è espresso più volte Luciano Spalletti, ma Donnarumma ha voluto
chiarire alcuni aspetti. Lo svago nelle dosi e nei momenti giusti non è
vietato, anzi è una parte importante della giornata. "No, assolutamente nessun impatto. L'importante è avere equilibrio anche
lì. quando sei in stanza usi i tuoi giochini, ma è importante non fare tardi la
sera. Dopo cena siamo tutti insieme nella sala giochi, passiamo un po' di tempo
lì e ci svaghiamo lì. S'è creato davvero un bel gruppo, il mister ci ha dato un
po' di indicazioni e consigli ma non ci ha imposto regole".
La figura
di Buffon all’interno dello staff azzurro unisce, fa da collante con il tecnico
e stimola i calciatori ad avere sempre la soglia di attenzione elevatissima. "Sicuramente avere Buffon qui che ha
fatto la storia nel 2006 ci aiuta tantissimo. Già normalmente avere la sua
presenza è importante, Gigi ti lascia tanto, ma sentirlo raccontare e dare
consigli è ancora meglio. Lui può darci consigli su quella estate che è
diventata storia, ma sicuramente poi in campo scendiamo noi e c'è da
battagliare".
di
Mario Lorenzo Passiatore