Calcio Estero

Orrore Di Maria: “Una testa di maiale con un proiettile in fronte, il biglietto era..."

31/07/2024

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto: Dal web

L’ex esterno della Juve ha rivelato una serie di episodi che hanno indirizzato le scelte della sua famiglia. Il terrore e lo sconforto hanno preso piede in poche ore: “Mia moglie si è impegnata tutto l'anno per finire e arredare la casa, ma…”

Il sogno di tornare in Argentina e di chiudere la carriera a casa, al Rosario Central. Un epilogo che non sarà possibile per il Fideo Angel Di Maria, almeno per questa stagione. Il calciatore argentino non ha mai fatto mistero e ha dichiarato di voler concludere davanti ai suoi tifosi.

Sono stati sei mesi durissimi per la sua famiglia che ha dovuto assorbire una serie di minacce che hanno costretto Angel a cambiare direzione. Il contratto in scadenza con il Benfica lasciava presagire al ritorno a casa, in realtà Di Maria ha spiegato i motivi del rinnovo con i portoghesi. Una serie di intimidazioni che hanno “consigliato” al Fideo di non mettere piede in Argentina, proprio come rivelato nell’ultima intervista a Rosario 3.

"Loro (Jorgelina e le sue figlie, ndr) - spiega Di Maria - sono state le prime a voler venire. Mia moglie si è impegnata tutto l'anno per finire e arredare la casa, per fare tutti i traslochi, aveva iscritto le bambine a scuola, si occupava di tutto in modo che io non facessi nulla. Le bambine contavano i giorni per venire a vivere con i nonni. Noi quattro siamo stati quelli che hanno sofferto di più, perché prima di essere il sogno di qualsiasi fan, era il mio, il mio sogno, il sogno della mia famiglia".

Insomma era tutto pronto al rientro, fin quando non si sono verificati una serie di episodi che hanno costretto l’esterno 36enne a fare retromarcia e a tutelare la sua famiglia. "Avevo discusso tutto con Gonzalo Belloso per tornare. Tutto. Le minacce sono andate oltre i limiti. Hanno lasciato una testa di maiale con un proiettile in fronte e un biglietto che diceva che se fossi tornato al Central la prossima testa sarebbe stata quella di mia figlia Pia". Però la speranza resta immutata: "L'ho detto e lo dirò ancora mille volte: voglio ritirarmi al Central, è il sogno mio e della mia famiglia tornare".

di Mario Lorenzo Passiatore

VAI ALLA CATEGORIA

Calcio Estero

CONDIVIDI