Il sogno
di tornare in Argentina e di chiudere la carriera a casa, al Rosario Central.
Un epilogo che non sarà possibile per il Fideo Angel Di Maria, almeno per
questa stagione. Il calciatore argentino non ha mai fatto mistero e ha
dichiarato di voler concludere davanti ai suoi tifosi.
Sono
stati sei mesi durissimi per la sua famiglia che ha dovuto assorbire una serie
di minacce che hanno costretto Angel a cambiare direzione. Il contratto in
scadenza con il Benfica lasciava presagire al ritorno a casa, in realtà Di
Maria ha spiegato i motivi del rinnovo con i portoghesi. Una serie di intimidazioni
che hanno “consigliato” al Fideo di non mettere piede in Argentina, proprio come
rivelato nell’ultima intervista a Rosario 3.
"Loro
(Jorgelina e le sue figlie, ndr) - spiega Di Maria - sono state le prime a voler venire. Mia moglie
si è impegnata tutto l'anno per finire e arredare la casa, per fare tutti i
traslochi, aveva iscritto le bambine a scuola, si occupava di tutto in modo che
io non facessi nulla. Le bambine contavano i giorni per venire a vivere con i
nonni. Noi quattro siamo stati quelli che hanno sofferto di più, perché prima
di essere il sogno di qualsiasi fan, era il mio, il mio sogno, il sogno della
mia famiglia".
Insomma era
tutto pronto al rientro, fin quando non si sono verificati una serie di episodi
che hanno costretto l’esterno 36enne a fare retromarcia e a tutelare la sua
famiglia. "Avevo discusso tutto con
Gonzalo Belloso per tornare. Tutto. Le minacce sono andate oltre i limiti. Hanno
lasciato una testa di maiale con un proiettile in fronte e un biglietto che
diceva che se fossi tornato al Central la prossima testa sarebbe stata quella
di mia figlia Pia". Però la speranza resta immutata: "L'ho detto e lo dirò
ancora mille volte: voglio ritirarmi al Central, è il sogno mio e della mia
famiglia tornare".
di
Mario Lorenzo Passiatore