La
settimana Champions ha lasciato in eredità profonde riflessioni sul rendimento
delle italiane. Specie la Juve ha patito tantissimo la verve dello Stoccarda, i
tedeschi nonostante la risicata vittoria per 1-0 nell’extra-time, hanno
dominato in lungo e in largo la gara di Torino.
Determinante
anche un super Perin, artefice di grande parate per tutta la partita ha
neutralizzato un calcio di rigore nel corso del secondo tempo. Capello ha
criticato l’atteggiamento della squadra di Thiago Motta, troppo lenta nella
circolazione della palla e spesso sotto-ritmo per gran parte della partita.
La Juve è
apparsa quasi monocorde, quasi mai in grado di cambiare passo e di mettere in
difficoltà l’avversario. Insomma, la versione più brutta della stagione è
andata in scena in Champions League. Fabio Capello ha provato a spiegare il
motivo per cui le italiane poi non sarebbero abituate a giocare a una velocità
diversa. Ne ha parlato in un’intervista rilasciata a “La Gazzetta dello Sport”.
"Vedo
continuamente giocatori che restano a lungo a terra dopo qualunque tipo di contrasto,
e se l’arbitro prova a ‘velocizzare’ protestano tutti, spettatori inclusi.
Fuori dai nostri confini non funziona allo stesso modo, e in Champions succede
che grandi squadre come la Juve, il Milan o l’Inter finiscano per subire
l’intensità delle avversarie, anche se magari hanno meno qualità".
di
Mario Lorenzo Passiatore