Le ultime
ore di mercato sono sempre una grossa incognita per i club, possono riservare
affari last minute o cattive sorprese. La Juve ha inseguito per tutta l’estate
Kolo Muani, aveva anche il benestare del calciatore ma il PSG ha cercato in
tutti i modi di monetizzare dalla sua cessione. Secondo la ricostruzione fatta
da Gianni Balzarini, giornalista di Sportmediaset, Comolli avrebbe perso la pazienza di fronte alle continue resistenze del club
francese che poi nelle ultime ha aperto al prestito secco.
Il dirigente della Juve aveva però già chiuso
l’affare Openda che era una pista alternativa, un paracadute importante da attivare
in caso di mancato trasferimento di Kolo Muani. Una narrazione che ha visto
assoluto protagonista proprio il direttore generale della Juve, Comolli ha preso
posizione e virato su un altro calciatore.
"Praticamente è successo
che a un certo punto la Juve si è spazientita – spiega Balzarini - Comolli si è
spazientito con il Paris Saint-Germain perché insomma cominciavano a passare le
ore, si avvicinavano le ore al alla chiusura del mercato. A questo punto aveva
virato su Openda col quale c'era già un accordo. Quindi il piano B esisteva da
tempo, diciamo il piano alternativo, più che piano B, esisteva da tempo ed ecco
che quindi la Juve ha virato su Openda.
E mentre la Juve
stava facendo questo, il Paris Saint-Germain si è reso conto che il giocatore
non voleva nessun'altra soluzione se non la Juve, ma soprattutto si è reso
conto che non avrebbe preso un centesimo a proporlo ad altre squadre perché non
c'erano i tempi per chiudere una trattativa. E allora a questo punto
avrebbe interpellato la Juve per rinnovare il prestito secco, poi magari ne
riparliamo l'anno prossimo. La Juve ha risposto come gli ha risposto: ‘Grazie
ormai vi siete svegliati tardi e noi ci abbiamo provato in tutte le maniere a
convincervi. Adesso noi abbiamo già preso Openda e quindi tanti saluti e grazie’.
Per questo motivo, appunto, il giocatore è andato al Tottenham in prestito
secco.”
di
Mario Lorenzo Passiatore