Tutto quello
che non vorremmo mai vedere e che ci fa tanto riflettere sulla direzione sbagliata
che abbiamo intrapreso. Siamo in Argentina, a Villa Luzuriaga, un sobborgo di
Buenos Aires. I protagonisti all’interno di un palazzetto sono i bambini di sei
e sette anni. E così dovrebbe essere sempre, anche dagli spalti, senza mai
spingersi oltre i gesti di approvazione. Assistere, accompagnare, incoraggiare.
Tutto secondo i programmi: si gioca, si ride, ma cresce in maniera esasperata e
preoccupante il tono dell’agonismo.
Dalla
ricostruzione dei testimoni, il clima si inasprisce rapidamente in seguito a
una presunta aggressione di un genitore all’indirizzo di due bambini, sotto gli
occhi dei più che erano intenti a guardare la partita. Sono minuti di terrore,
la scintilla diventa un falò, entrano in campo genitori e dirigenti e diventa
un tutti contro tutti.
Escono di
scena i bimbi che rapidamente si defilano sugli spalti. Calci e pugni, qualcuno
timidamente prova a sedare la rissa. Il direttore di gara fischia tre volte, ma
l’ira degli adulti non si placa. Sul fondo prevale un briciolo di buon senso e
qualcuno porta via gli ultimi bimbi rimasti in campo.
Sono diversi
minuti di vergogna, cala il sipario nella maniera peggiore possibile nel
contesto educativo per antonomasia. L’ultima pagina da strappare del calcio dei
piccoli, dove a sbagliare sono ancora una volta i grandi, o presunti tali.
Di seguito il video della follia all'interno del Tweet.
di
Mario Lorenzo Passiatore