Serie A
“Se vincete con una big, vi mando un pullman di tr***”. Berlusconi è tornato sulla promessa
30/01/2023
di Mario Lorenzo Passiatore
Staff e calciatori non hanno dimenticato la promessa del presidente e al termine della partita con la Juve è partita la giostra delle telefonate: “Noi siamo stati di parola, e adesso?” Ora attendono, Berlusconi ha già risposto attraverso le colonne di Repubblica
Il Monza sbanca lo Stadium con il gioco di Raffaele Palladino, con un super Di Gregorio che si è messo di traverso e con grande intensità per tutti i novanti minuti. La vittoria contro la Juventus rilancia le ambizioni del duo Berlusconi-Galliani in questa seconda metà di stagione. Doppio sorpasso in un colpo solo in classifica, ai danni di Fiorentina e Juve.
Ma soprattutto undicesimo posto, in linea con le previsioni iniziali di Galliani: “Vogliamo il decimo posto, nella parte sinistra della classifica”. I brianzoli sono a soli due punti dal Torino che occupa l’ottava casella. Insomma, a questo punto sognare non costa davvero nulla. Il Monza nei prossimi due appuntamenti affronterà in sequenza Sampdoria e Bologna per provare ad allungare ancora la striscia positiva.
La promessa di
Berlusconi
Tra un bicchiere e l’altro, durante la cena di Natale, Silvio
Berlusconi aveva fatto una promessa abbastanza singolare alla squadra. Un tocco
di goliardia prima di ringraziare i giocatori per quanto fatto vedere nella
prima parte di stagione.
“Adesso avete le
partite contro Inter, Juventus e Milan. Se vincete con una di queste grandi
squadre vi faccio arrivare nello spogliatoio un pullman di tr***”.
Prima il pareggio nell’extra-time con i nerazzurri, poi la vittoria con la Juve. Non c’è neppure bisogno di chiudere il trittico delle big che i calciatori hanno già soddisfatto le richieste del presidente. Adesso però attendono la ricompensa e, come già dichiarato a Repubblica, è partita la giostra delle telefonate. “Mi hanno già chiamato in cento, mi chiedono di mantenere l’impegno”. Dura scommettere con Palladino e i suoi ragazzi, per adesso loro sono stati di parola. “E tu presidente, che fai ora?”.
di Mario Lorenzo Passiatore