Calcio Estero
L’Arsenal non c’è più, sullo sfondo la paura di retrocedere
19/01/2022
di Mario Lorenzo Passiatore
Tre sconfitte nelle ultime quattro partite, addirittura otto nelle quattordici disputate in Premier. E’ il tunnel nero di Gunners che ora temono di non uscirne più dal vortice negativo e dallo spettro di dover lottare per non retrocedere. E’ ancora presto per sentirsi con due piedi nelle sabbie mobili della zona rossa, ma chi ha vissuto da quelle parti teme che il clima di sfiducia possa generare reazioni ben peggiori.
“Sono impauriti, sembra che la squadra sia condizionata più dal timore di sbagliare che dalla voglia di reagire”. E’ il commento categorico dell’ex Theo Walcott, ora in forza al Southampton. Anche a voler ribaltare la clessidra, le cose non cambiano. Due punti nelle ultime sette: quindicesimo posto, l’ultimo successo è datato addirittura 1 novembre, contro il Manchester United.
E’ tutto tremendamente surreale, una stagione che preoccupa e non poco i vertici dirigenziali, al punto da paventare un taglio degli stipendi del 25%. Via un quarto degli ingaggi, così spazzati in caso di retrocessione. C’è chi addirittura non esclude che la decisione possa essere presa a stagione in corso. Le cose non vanno neppure in coppa di Lega, dove i Gunners sono stati eliminati dal City di Pep Guardiola per 4-1.
I tabloid inglesi parlano di crisi profonda e giocatori allo sbando. Nel mirino anche il portiere Runarsson, un suo errore ha spianato la strada verso la disfatta. The Guardian l’ha definito: “Un regalo in anticipo”, considerando le imminenti feste natalizie. Tante le critiche dei tifosi su Instagram, c’è chi invoca persino il reintegro di Ozil, tagliato fuori dal progetto tecnico e in scadenza nel 2021. Pochi nostalgici, che hanno preso d’assalto uno degli ultimi post del club.
In Premier la squadra segna poco (12 reti) e incassa tanto (18). Peggio dei ragazzi di Arteta solo Burnley, Brighton, Fulham, West Bromwich e Sheffield. Ovvero, le uniche squadre che sono sotto in classifica. Sul banco degli imputati è finito proprio il tecnico spagnolo che, solo pochi mesi fa, aveva vinto l’FA Cup e la Community Shield. “Stanno succedendo davvero cose molto strane”, sono le parole dell’ex vice di Guardiola che adesso non potrà più sbagliare per evitare situazioni peggiori nei prossimi mesi.
C’è il tempo per recuperare, quanto meno per mettersi al riparo da quella zona della classifica. Anche perché nessuno da quelle parti vuole tornare in Championship dopo oltre cento anni. Di mezzo, il derby con il Chelsea: sarà un Boxing day da far tremare i polsi.
di Mario Lorenzo Passiatore