Il derby spartiacque rischiava di lasciare strascichi
pericolosi in casa Milan, invece la vittoria contro l’Inter ha riabilitato
allenatore e spogliatoio per le prossime settimane. Una boccata d’ossigeno che
permette ai rossoneri di agganciare l’Inter a quota 8 in campionato. E’ tornata
la fiducia, non del tutto il sereno, ma si intravedono spiragli positivi dalle
finestre di Milanello.
Fonseca ha cambiato interpreti, rischiato tanto e si è
messo in gioco. Alla fine è andata bene così anche sul piano dell’atteggiamento,
tutta la squadra ha mostrato grande compattezza e unità d’intenti. Al Milan la
vittoria mancava da sei derby, una striscia lunga e pesante in grado di creare
anche un certo timore reverenziale. In queste ore, Lele Adani dalle frequenze
di "Viva el Futbol” ha difeso con tutte le sue forze l’operato del tecnico
portoghese.
"Alla faccia degli
scettici, dei giornalisti che lo avevano già seppellito come Uma Thurman
in 'Kill Bill', Fonseca è risalito da sotto terra. Era finito prima
di iniziare il derby, alla vigilia, questo era il clima attorno a lui a livello
mediatico. Si è presentato da sfavorito con un sistema di gioco ultra-offensivo,
portando tutti a spasso".
Adani poi ha continuato
con la sua disamina, analizzando le scelte dei singoli interpreti. "Altra
cosa, fa giocare Gabbia, uomo del match. E, in ultimo, toglie Leao vincendo la
partita. Non ha abboccato al passaggio e allo smarcamento, l'arma migliore
dell'Inter. Il Milan ha concesso solo il cambio campo, lavorando di reparto con
blocchi uniti. Il gol preso è un errore individuale di Emerson che si fa
attrarre dalla palla e lascia Dimarco. Fonseca ha dato una lezione a tutti. Il
passivo è striminzito, in campo fra Milan e Inter c'è stata più differenza
rispetto al risultato finale".
di
Mario Lorenzo Passiatore