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Serie A
Solito Zeman: critica Mourinho e bacchetta Ibrahimovic!
di Claudio Ruggieri
Pubblicato il 01/08/2022
Il tecnico boemo è tornato a parlare e ancora una volta non ha risparmiato qualche frecciata nei confronti del portoghese, oggi allenatore della Roma. Non solo, nel corso dell'intervista l'ex tecnico giallorosso ha lanciato una frecciata nei confronti dello svedese...
Torna a parlare Zdenek Zeman attraverso le colonne di Libero e come sempre non risparmia critiche al calcio italiano e a qualche suo collega. Sicuramente le parole del boemo apriranno nuovi scenari di polemiche soprattutto dopo l'affondo nei confronti di José Mourinho, attuale allenatore della Roma, mai troppo amato da Zeman. Anche in passato i due hanno avuto qualche diverbio pubblico.
Zeman non ha fatto complimenti allo Special One, accusandolo di piacere soprattutto ai giornalisti per quella sua capacità di regalare "perle" dialettali: "Mou è un personaggio che attira l'attenzione e piace tanto a voi giornalisti. Però il campo è un’altra cosa". L'affondo di Zeman, siamo convinti, non farà certo piacere al portoghese che risponderà all'accusa dell'ex allenatore della Roma.
Ad oggi Zeman è senza panchina dopo l'addio dal Foggia in estate dopo un bel campionato sulla panchina dei "Satanelli". E a proposito della prossima Serie A considera ancora il Milan favorito: "In Italia noto che c’è la tendenza di ricreare un campionato vario con sette sorelle, come una volta: Juve, Inter, Milan, Roma, Lazio, Napoli e Fiorentina. Tra esse mi convince di più il Milan. Ha vinto giocando meglio di tutte anche se Ibra è stato in campo poco o niente. Se ha avuto meriti, li ha evidenziati nello spogliatoio".
Anche nei confronti dello svedese non è stato certo carino il boemo che ha ricalcato un po' quanto detto nelle settimane scorse da Calhanoglu. Tra i temi toccati da Zeman c'è anche quello relativo alla preparazione e avverte la Serie A: "Oggi vedo alcune squadre, anche top, che si allenano poco. I giocatori sono stanchi dopo due corsette, si mettono le mani ai fianchi. In Inghilterra corrono il doppio e si allenano meglio".
di Claudio Ruggieri
