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Bayern: occhi sul futuro, pronto un mega assegno per un tredicenne

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto di Flick - Wikimedia Commons

Pubblicato il 27/03/2022

Anticipare è diventato il vero dogma in casa Bayern. La visione e la lungimiranza del club hanno portato a risultati incredibili nell’ultimo decennio. Un processo di crescita programmato che oggi consente ai bavaresi di poter mettere sul tavolo tanti soldi per un giocatore minorenne. Ma ci sono già state altre operazioni vincenti in passato che hanno segnato la via

Giovani, o meglio giovanissimi. Fa parte della politica del Bayern, un club solido e una visione lungimirante, con l’obiettivo di portare a casa i migliori prodotti del settore giovanile in Germania. Costruirli in casa come Joshua Kimmich o acquistarli prima del loro exploit per poi inserirli gradualmente, come Jamal Musiala e in passato con David Alaba, per tredici anni con la maglia dei bavaresi.

La progettualità dell’area manageriale ha portato al 29esimo bilancio in utile consecutivo. Pensate che neppure la crisi generata dal Covid, che ha piegato gran parte delle squadre europee, ha scalfito le certezze del club. Sono diminuite le entrare, per effetto degli stadi chiusi, ma sono riusciti comunque a mantenere un certo equilibrio.

Ormai da oltre un decennio investono in maniera corposa su tecnici, strutture e ovviamente giovani. Se giovanissimi, ancora meglio. In queste ore la notizia che circola con insistenza in Germania è che il Bayern avrebbe messo le mani su Mike Wisdom. L’identikit di un perfetto sconosciuto, non per chi fa scouting e setaccia il territorio in lungo e in largo.

E’ uno dei migliori prospetti del calcio tedesco: 13 anni, milita nelle giovanili del Borussia Mönchengladbach. Secondo Sky Sports DE, gli osservatori del Bayern sarebbero sulle tracce di Wisdom da un anno e mezzo. E per portarselo a casa hanno messo sul tavolo la cifra monstre di 300mila euro.

Un’operazione che presto dovrebbe concretizzarsi con l’idea di inserirlo subito nell’under 15 del Bayern. Sono tanti i soldi, considerata l’età, ma i dirigenti bavaresi hanno captato che attendere ancora potrebbe spingere altri club, come il Dortmund, a fare la mossa decisiva.

Anticipare è diventato il vero dogma. Non solo in campo, anche sul mercato e nelle visioni manageriali. E si sono già lanciati verso una nuova era, in un calcio che va veloce e richiede nuove competenze e continui rinnovamenti.

Va proprio in questa direzione anche la scelta di affidare la panchina della prima squadra a un allenatore di 34 anni con già diversi campionati alle spalle. Julian Nagelsmann è sicuramente uno degli effetti più importanti del nuovo corso, dove non è certo l’età a stabilire il grado di competenza.

di Mario Lorenzo Passiatore

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