Serie A

Inzaghi: “Mai sentito precario, ecco quante ore lavoro al giorno per l’Inter”

di Mario Lorenzo Passiatore

Pubblicato il 23/05/2023

L’allenatore dell’Inter ha spazzato i dubbi sul suo futuro e poi ha svelato il tempo che dedica alla sua squadra per provare a migliorarla sessione dopo sessione, allenamento dopo allenamento. “Noi allenatori sappiamo che siamo sempre giudicati in base ai risultati, ma devo dire che…”

La prima di due finali. E’ un titolo che vale per entrambe, sia per l’Inter che per la Fiorentina. I nerazzurri andranno a Istanbul a caccia della Champions, la viola direzione Praga per provare a centrare la Conference League. Inzaghi e Italiano, i due tecnici con la I maiuscola che si giocheranno un pezzo di stagione a partire da stasera, passando da Roma.

L’Inter ha ritrovato la brillantezza fisica e la qualità del palleggio negli ultimi appuntamenti, (sconfitta col Napoli a parte). La Fiorentina ha affrontato una seconda parte di stagione con grande intensità e adesso vuole a tutti costi portare a casa un trofeo.

In queste ore si è parlato tanto di Simone Inzaghi e del suo futuro,  Marotta l’ha confermato e resterà sulla panchina dell’Inter al 100%. Queste le percentuali del dirigente nerazzurro che si è già sbilanciato, a prescindere dall’esito della finale. A spazzare ogni dubbio è stato lo stesso tecnico nella conferenza stampa pre-partita.

“Assolutamente sì, resto all’Inter. io ho un contratto e non mi sono mai sentito precario. Ho sempre lavorato ventiquattr'ore al giorno insieme allo staff. Poi sappiamo che siamo giudicati sempre per i risultati che otteniamo. Funziona così".

Poi un pensiero sul finale di stagione. "Dobbiamo essere bravi a ragionare partita su partita, ne mancano quattro ma sono una più importante dell'altra. Alleno dei ragazzi che hanno fatto tante finali, domani sarà la 16esima partita in 53 giorni, abbiamo giocato un girone in due mesi. Siamo stati bravi a gestire le forze, c'è dispiacere perché nelle partite finali avrei voluto Skriniar e Mkhitaryan, ma avere defezioni è normale".

di Mario Lorenzo Passiatore

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