Serie A

Mourinho al veleno: “Solo in Italia un personaggio del genere può avere carica istituzionale…”

di Mario Lorenzo Passiatore

Pubblicato il 06/05/2023

E’ il nuovo sfogo del tecnico portoghese che non ha gradito alcune dichiarazioni nell’ultima settimana. A distanza di qualche giorno è tornato a pungere: “La critica più forte che ho ricevuto è stata la mia gioia più grande, perché è stata fatta da una persona con tre anni di squalifica…”

E’ finita la partita contro l’Inter ed è cominciata un’altra gara a microfoni accesi. E’ il solito Mou dell’ultimo periodo: carico, sfrontato e senza peli sulla lingua. Dopo l’ultimo sfogo post Monza contro il direttore di gara, ci sono state una serie di opinioni nei confronti del tecnico portoghese. Da ex calciatori, allenatori e addetti ai lavori. Le parole di Renzo Ulivieri,  presidente dell'assoallenatori, non sono andate giù a Mou che, senza menzionarlo, ha replicato duramente in conferenza stampa. Punte di veleno che riguardano storie passate.

"Dei miei colleghi non voglio parlare, non ho nessun problema personale con nessuno di loro, non sarebbe corretto da parte mia. Critiche per l’ultima partita, penso di essere stato chiaro. Non ho messo mai in dubbio l'onestà dell'arbitro, mai. Ho detto che per me non ha qualità, che un arbitro deve essere empatico con tutti. Oggi per esempio il quarto arbitro è stato un grande arbitro ed è stato empatico, vediamo dove può arrivare. 

La critica più forte che ho ricevuto è stata la mia gioia più grande, perché è stata fatta da una persona con tre anni di squalifica per scommesse. Solo in Italia una persona così può avere una posizione istituzionale importante, essere criticato da uno così mi dà gioia, perché mi dà la certezza che sono di un pianeta diverso. Il pubblico? Si confonde tutto: siamo noi a ringraziare il pubblico e il pubblico a sostenerci, è una cosa strana perché ho avuto tanta empatia nei momenti belli, ma è più facile. Abbiamo perso la partita, la gente ha capito tutto, la gente ha capito quello che siamo noi e questo mi fa piacere tremendo".

di Mario Lorenzo Passiatore

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