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Rio Ferdinand sul killer Vinicius: “C’è un fattore che ‘uccide’ i difensori e lui ce l’ha”

di Mario Lorenzo Passiatore

Pubblicato il 17/03/2023

L’ex difensore dello United è ammaliato dalle doti del brasiliano di Ancelotti. Lo ha inserito nella top tre dei calciatori più determinanti al mondo, davanti a due inglesi. Il veleno di Vinicius non perdona ed è un giocatore difficilmente gestibile nel corso della partita: “Questo è un ragazzo davvero incredibile, i difensori soffrono…”

Affrontarlo in campo non è mai stato un gran piacere. Rude, roccioso, certamente non il miglior avversario da augurare al peggior nemico. Insieme a Vidic, Rio Ferdinand ha formato una delle coppie più forti d’Europa sotto la gestione Alex Ferguson al Manchester United.

Di attaccanti forti nel corso della sua carriera ne ha affrontati tanti, per cui ha il metro, il senso della misura per pesare la caratura di un giocatore offensivo. Adesso lavora come opinionista tv e in questi giorni ha raccontato la sua passione, il suo amore (sportivamente parlando) per Vinicius Junior. Il brasiliano del Real Madrid è tra i giovani più forti in circolazione e Ferdinand ne ha parlato a BT Sport, evidenziando una serie di fattori che lo metterebbero già tra i top assoluti del calcio mondiale.

"Vinicius è un gradino più in basso di Mbappé e Haaland, giusto? Penso che Rashford e Saka siano sulla buona strada per essere allo stesso livello. Ma questo ragazzo è davvero incredibile. La differenza tra lui e i due che ho appena citato è che fa queste cose, gol e gare di livello, al top in Europa. Lo fa in Champions ormai da tempo, da anni".

Rio è andato oltre nella sua disamina, provando a spiegare i motivi per cui sta diventando un incubo di tutti i difensori che si trova di fronte. Un giocatore difficilmente gestibile nel corso della partita che ha trasformato la sua imprevedibilità in un vero punto di forza.

"Una componente importante del calcio moderno è la velocità. La velocità uccide. Questo spaventa a morte i difensori e Vinicius non ha solo velocità, ma anche la capacità di usarla. Penso sia davvero un calciatore brillante".

di Mario Lorenzo Passiatore

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