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L’aneddoto di Ronaldo: “Portavo il caffè a Romario, da giovane mi chiedeva cose esagerate, tipo…”

di Mario Lorenzo Passiatore

Pubblicato il 02/03/2023

Il Fenomeno e Romario, non sempre il rapporto è stato idilliaco fra i due. Specie a inizio carriera, quando Ronie non si era ancora affacciato al grande calcio. Eppure c’erano dei rituali da rispettare verso i più grandi. “A volte mi chiedeva di fare cose strane, anche davanti agli altri..”

Non solo dribbling e gol, il Fenomeno è stato tanto altro fuori dal rettangolo verde. E non ne ha mai fatto mistero, il divertimento è stata una componente della sua carriera. Prima che gli infortuni lo mettessero in fuorigioco, era praticamente impossibile fermarlo.

Le testimonianze sono tante e pure illustri: Cannavaro, Maldini, Nesta hanno sempre fatto il suo nome. Quel brasiliano atterrato sulla terra era veramente una cosa fuori dal comune. Persino nel gelo di Mosca, (Coppa Uefa 1997-1998) in un campo di patate, riusciva a slalomeggiare, manco avesse i pattini sotto i piedi. Fenomeno, mai appellativo fu più azzeccato.  

Ha parlato di uno spaccato della sua carriera a Valdano, a #Vamos de Movistar +, diverso tempo fa. L’estro e il talento si mischiavano con la parte ludica. Anche se spesso le cose venivano gonfiate, perché la notorietà del personaggio si prestava a determinate situazioni.

"Ammetto che ci sia una parte di verità. Dopo che si vinceva una partita amavo organizzare delle feste, quindi non era colpa mia se giocavo in squadre dove si vinceva spesso. Comunque ci sono molte più leggende metropolitane rispetto a quella che è la realtà dei fatti. A volte avrei anche potuto organizzare qualche festa in più, ma non è stato così. Sono sempre stato un professionista molto responsabile, ho sempre cercato di non danneggiare il mio fisico".

Non sempre i rapporti con i compagni sono stati idilliaci. Davanti al giovane Ronaldo, in nazionale c’era un’altra leggenda del calcio brasiliano: Romario. Uno dal peso specifico importante che non perdeva occasione per rimarcare la sua posizione. Accadeva spesso con i giovani, soprattutto con quelli bravi.

"A volte è stato davvero esagerato. Arrivava a chiedermi un caffè quasi ogni ora. E dopo l'allenamento è capitato che mi ha dato i suoi scarpini, ma solo per pulirli. E ovviamente dovevo eseguire il lavoro davanti a tutti".

di Mario Lorenzo Passiatore