Serie A

Caressa si scusa con Bucciantini, poi torna sulla polemica del possesso palla e spiega

di Mario Lorenzo Passiatore

Pubblicato il 02/03/2023

Il giornalista di Sky Sport con grande umiltà ha chiesto scusa a Bucciantini per la discussione di domenica scorsa al Club, poi ha argomentato la sua tesi sul possesso palla. Un tema che ha scatenato non poche polemiche in questi giorni: “L’importante non è leggere un numero, ma dare un senso ai numeri. La nuova tendenza della statistica non è acquisire i dati da soli ma associarli…”

E’ stata la polemica della settimana che ha avuto origine domenica sera in occasione del Club di Sky. Caressa e Bucciantini si sono confrontati sul peso del dato statistico nudo e crudo. Per Caressa andrebbe sempre contestualizzato, analizzando le zone di campo dove la squadra esercita la pressione e il dominio del gioco. Un confronto vero, i toni si sono alzati e Bucciantini sembrava non gradire la lettura del conduttore.

Nei giorni seguenti la polemica si è spostata all’interno del salottino della Bobo TV con Adani e Cassano che non hanno gradito il parere del telecronista. L’ex calciatore della Roma è andato anche sul personale, oltrepassando qualsiasi forma di dialogo civile.

In queste ore, il giornalista di Sky Sport, con grande serenità ha chiarito i punti più dibattuti della conversazione del Club. Ha fatto prima un gesto di grande umiltà su Instagram: ha chiesto scusa a Bucciantini per la reazione in diretta.

“Mi è slittata la frizione. Chiedo scusa a Buccia, chiederò scusa anche domenica, oggettivamente ho detto una cosa brutta. Volevo fare una battuta ed è venuta male. Ogni tanto capita”.

Dopo, ha provato a spiegare in maniera dettagliata il suo punto di vista e, in parte, la sua idea sarebbe stata un po’ stravolta dalle ultime ricostruzioni. Caressa non mette in discussione l’importanza della statistica, quanto l’interpretazione e la lettura che se ne dà.

“Io non dico che non serve il possesso palla, sarei un pazzo a dire una cosa del genere. L’importante non è leggere un numero, ma dare un senso ai numeri. La nuova tendenza della statistica non è acquisire i dati da soli ma associarli per dare delle risposte. Anche il possesso palla è rimasto come grafica, come concetto, ma ha perso la sua importanza come lettura della partita”.

Ha illustrato la sua idea con una serie di esempi pratici che riguardano il nostro campionato. “Classifica del possesso palla attuale: Napoli primo, ma è fuori classifica da tutto. Voi sapete chi è il secondo? E’ il Monza, poi Fiorentina, Torino, Bologna. Allora cosa dobbiamo analizzare per capire il possesso palla? Prima di tutto, ora dobbiamo dire che è diviso in tre parti. Quello di una squadra, quello dell’altra e il possesso palla contestato. Ovvero quando c’è un batti e ribatti a centrocampo è difficile considerarlo come possesso. Ha certamente un senso se viene fatto nella trequarti avversaria, non tra libero e portiere. Il possesso resta uno strumento e non una finalità. C’è un indice che possiamo abbinarvi, quello degli XG creati, cioè delle occasioni da gol prodotte. Letto insieme può dare delle informazioni rilevanti ai fini della partita”.

di Mario Lorenzo Passiatore

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