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Resta senza squadra, si presenta a casa di Ferguson con un DVD: l’epilogo è sorprendente

di Mario Lorenzo Passiatore

Pubblicato il 26/02/2023

Nuovo club cercasi. E’ la storia di un giovane calciatore che nel 2011 ha avuto la brillante idea di bussare alla porta di casa del Boss dello United con una serie di video autopromozionali. Coraggio, faccia tosta e un briciolo di fortuna, come racconta SPORTbible sul suo portale. “Sì, ma come diavolo hai avuto il mio numero?”

Il Macclesfield non gli rinnova il contratto, si fa coraggio e si autopropone ai club. Siamo nel 2011, Max Lonsdale diventa procuratore di sé stesso a 18 anni. L’autostima non manca e neppure la faccia tosta di bussare alla porta dei sogni, così decide di realizzare un DVD con tutte le sue giocate più belle, per poi farlo circolare da un club all’altro. Squadra cercasi il più in fretta possibile. Monta una strana idea per la testa: lo United e Alex Ferguson. Il motivo? La vicinanza geografica con l’allora tecnico dei Red Devils.

“Vivevo a due minuti da dove viveva Sir Alex, avevo un buon amico che gli abitava accanto e sapeva quale fosse casa sua. Quindi ho pensato, perché mandare un DVD allo United quando potevo portarlo direttamente a lui? Non era una cosa che pensavo avrei mai fatto, ma era il mio sogno. Sono andato lì un venerdì e sua moglie mi ha fatto entrare in casa, Sir Alex non c'era ma sua moglie mi ha dato il numero per richiamarlo. L'ho fatto e la prima cosa che mi ha detto è stata 'come diavolo hai avuto il mio numero?'  Gliel'ho spiegato e mi ha invitato a casa, gli ho dato il DVD e abbiamo parlato della mia carriera e dei miei infortuni".

Fortuna sì, ma tanta caparbietà per autoinvitarsi a casa del Boss dello United. In maniera rocambolesca ha apparecchiato una possibilità concreta di mostrare tutto il suo talento. Ferguson non si tira indietro e con grande sincerità lo mette nelle condizioni di potersi esprimere, a patto che dal vivo confermi tutto il talento che si intravedeva nei video. Qua la mano, è già una mezza vittoria.

“Tre giorni dopo mi hanno chiamato dallo United spiegando che mi avrebbero fatto un provino. Sir Alex mi disse: 'Se non sei abbastanza forte non ti prenderemo, ma comunque te lo diremo. Ti ho dato un'opportunità perché mi piace quello che ho visto'. Voleva davvero aiutarmi ed è stata una cosa bellissima. È un tipo capace di intimidirti quando ci parli di persona, ma allo stesso tempo è una persona stupenda".

Il racconto prosegue con minuzia di particolari, Lonsdale spiega a SPORTbible i giorni che ha vissuto al centro sportivo dello United, in compagnia degli altri calciatori. Diversi poi sono riusciti a sfondare nel grande calcio.

"Un'esperienza incredibile, ho giocato in tantissimi stadi e pensavo mi avrebbero preso, c'erano parecchi ragazzi tra cui Drinkwater che dovevano andare in prestito. Ma all'epoca avevo appena 18 anni e non ero pronto a giocare in prima squadra e non potevano prendere un ragazzino tenendolo lì due anni senza sapere se ce l'avrebbe fatta o no. E quindi non mi hanno preso, ma hanno chiesto al Doncaster di offrirmi un contratto. Tutti i ragazzi allo United sono stati eccezionali, io arrivavo all'allenamento con la mia Fiesta e c'erano tutte macchine costosissime e quindi pensavo avrei avuto difficoltà a relazionarmi con loro.”

La fortuna fa il suo corso, ma Lonsdale ha scelto la sfera del coraggio e della caparbietà di bussare alla porta senza alcun timore reverenziale. La vittoria più bella sta proprio nella idea di costruirsi dal nulla una nuova possibilità e giocarsi l’ultima fiche con la sua testa, di fronte al Boss dei Boss.

di Mario Lorenzo Passiatore