Calcio Totale Racconta

Del Piero: “Vialli sorridente anche davanti al dramma. Una volta mi disse che…”

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto di Juvefc.com

Pubblicato il 07/01/2023

Alex ha raccontato il personaggio da ex compagno di squadra. Da quando l’ha accolto all’interno dello spogliatoio fino alla vittoria della Champions League. Tanti episodi che spiegano lo spessore dell’uomo. “Aveva una voce rassicurante, una voce decisa, era un personaggio che ispirava non solo fiducia, ma anche carisma, voglia di mettere il petto in fuori…”

Parole, ricordi e commozione. Sono tanti i calciatori che hanno dedicato un pensiero a Vialli, scomparso a 58 anni e in cura da cinque per il tumore al pancreas. Dai ragazzi della nazionale, con i quali ha condiviso la vittoria di Euro 2020, agli ex compagni di squadra di Juve e Sampdoria. Ma non solo, tanto affetto pure dall’Inghilterra, proprio lì dove ha vissuto più di cinque anni tra Chelsea e Watford. In queste ore ha parlato Alex Del Piero a Sky Sport e ha tracciato il profilo dell’uomo e del calciatore. Lui che era il vero punto di riferimento quando è approdato da giovanissimo in maglia bianconera.

“E’ stato insieme a Baggio uno dei due esempi più importanti che ho avuto alla Juventus appena arrivato 18enne. Perché avevano vinto la Coppa UEFA, per quello che rappresentavano per la Nazionale, erano il 9 e il 10, sono stati enormi per me. Luca è diventato il mio capitano, è così che mi piace ricordarlo. Lo è stato sul campo, fuori dal campo, lo è stato la prima volta che quando facevamo le doppie sedute mi ha invitato a mangiare con tutti a Torino”.

Il primo approccio, i momenti di condivisione in squadra e i consigli da leader a un giovane calciatore che prometteva tanto bene. Aveva una voce rassicurante, una voce decisa, era un personaggio che ispirava non solo fiducia, ma anche carisma, voglia di mettere il petto in fuori e affrontare qualsiasi tipo di sfida, anche se sembrava insuperabile agli altri. Questa è una delle cose che più mi ha colpito di lui per uno che lo ha visto fino ad un mese prima segnare e vincere con la mia squadra del cuore e se lo è trovato lì, ad allenarsi con lui a 18 anni. Mi sembrava tutto assurdo, è stato un esempio incredibile in quegli anni passati insieme e nei tanti successi raggiunti".

La vittoria della Champions all’Olimpico di Roma nel 1996 è stato un momento storico che Del Piero ha avuto la fortuna e il piacere di condividere con Vialli. Una cavalcata segnata da una serie interminabile di emozioni. Durante il percorso c’era sempre lui, Vialli, a rassicurare i giovani.

"Quello che mi piace ricordare è la sua capacità di essere felice, di sorridere davanti anche ai momenti più drammatici, di sdrammatizzare. Quella coppa per noi è stato un momento unico. Quando segnai con la Steaua venne da me e disse: 'Ormai se Ale prende palla lì non serve più attaccare il primo palo eh'. E poi aggiunse che avevo fatto un gran gol. Era unico anche in queste cose, sapeva strapparti un sorriso anche nei momenti di tensione. Era fondamentale in determinati momenti del campionato, di alcune partite. Ti faceva fare delle risate e quello era importante. Dà la misura della persona il fatto che sia riuscito a fare tutto alla grande: giocatore, allenatore e dirigente".

di Mario Lorenzo Passiatore

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