Calcio Estero

Iran, Queiroz si sfoga: “Un giorno eroi, l’altro minacciati di morte”

di Mario Lorenzo Passiatore

Pubblicato il 30/11/2022

A mente fredda l’allenatore portoghese ha denunciato dei fatti gravissimi accaduti durante il Mondiale. Ha rilasciato in queste ore una lunga intervista a Cadena Ser, dopo aver accarezzato il sogno di accedere agli ottavi di finale, tra mille problemi ambientali: “Sono dei ragazzi molto giovani, non possono reggere questa pressione. Un giorno sono stati eroi nazionali, quello dopo dei ricercati da uccidere”

Non è stato un Mondiale semplice per Queiroz e i suoi calciatori. Ogni conferenza stampa si trasformava in un teatro politico, con un serie di domande riguardanti la nazione, i diritti civili delle donne e le polemiche con i giornalisti britannici. Il commissario tecnico portoghese ha dovuto parare i colpi, fare da scudo su più fronti e isolare la squadra da temi ben più importanti della palla che rotola in campo. Non è sicuramente un evento sportivo il luogo adatto per farlo, né tantomeno l’allenatore dell’Iran è tenuto a entrare in situazioni così delicate che riguardano il mondo politico.

Eppure i suoi ragazzi hanno ben figurato, debacle con l’Inghilterra a parte, hanno vinto con il Galles e si sono giocati la qualificazione nell’ultima gara con gli USA. Un Mondiale che lascia un segno importante nel rettangolo verde, meno per quanto accaduto fuori. Il CT ha denunciato dei fatti gravissimi che sono accaduti proprio durante la kermesse internazionale, con i suoi giocatori che non erano affatto sereni prima di scendere in campo.

"Siamo partiti per il Qatar con l'intenzione di dare una immagine diversa e regalare serenità al popolo iraniano. Sono dei ragazzi molto giovani, non possono reggere questa pressione. Un giorno sono stati eroi nazionali, quello dopo dei ricercati da uccidere. In tanti hanno ricevuto delle minacce di morte anche su Instagram. Adesso che il sogno è finito sono comunque molto orgoglioso di questi ragazzi. Hanno dimostrato carattere, coraggio e determinazione. Adesso la vita va avanti, per tutti sarà il momento di rituffarsi nei campionati locali. Non ho alcuna intenzione di approfondire ulteriormente altri tipi di argomenti anzi mi congratulo con gli USA e gli auguro di fare tanta strada in questo mondiale".

Resta un pizzico di rammarico per l’ultima partita con gli Stati Uniti, l’Iran ha accarezzato per un momento il sogno di accedere per la prima volta nella sua storia agli ottavi di finale.

"Nel complesso penso che avremmo anche potuto qualificarci senza che nessuno gridasse allo scandalo. La sfida decisiva contro gli USA è stata a due volti. Nel primo tempo la squadra ha subito la velocità e l'intensità degli avversari. Nel secondo invece i ragazzi hanno reagito alla grande allo svantaggio, creando in diverse occasioni i presupposti per il pareggio ma non ci siamo riusciti. L'unica differenza fra le due squadre è stata nella capacità di concretizzare in gol la mole di gioco. Probabilmente il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto rispetto a quanto ha proposto il campo ma in questo sport non conta la giustizia e non si gioca con i se né con i ma e neanche con il condizionale. Il calcio ha una sola legge, punisce chi non segna. Gli USA ci sono riusciti e hanno festeggiato l'ingresso agli ottavi di finale".

di Mario Lorenzo Passiatore

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