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Mondiali, Xavi: “Ho ricevuto la proposta da una grande nazionale, ma ho rifiutato”

di Mario Lorenzo Passiatore

Pubblicato il 29/11/2022

L’allenatore del Barcellona ha raccontato nel corso dell’ultima intervista a Goal la possibilità di unirsi allo staff di una nazionale sudamericana, per lui sarebbe stato un grande onore ma ha preferito declinare perché aspettava un’altra offerta. “Il mio agente ha parlato con la federazione. Ma stavo aspettando l'occasione per essere l’allenatore del…”

Quale migliore occasione per rivelare un aneddoto sul Mondiale? Proprio durante il Mondiale. L’allenatore del Barcellona ha rilasciato in queste ore un’interessante intervista a Goal, dove ha parlato della sua vita sportiva e di come sta procedendo il torneo in Qatar. Non ha dubbi su chi possa arrivare in fondo e su chi abbia le carte migliori per trionfare. Ovviamente, vista la folta rappresentanza dei suoi giocatori, spera vivamente di vedere le Furie Rosse sul tetto del Mondo. Da spagnolo, non potrebbe essere altrimenti.

"Penso che la Spagna sia una delle favorite per vincere la Coppa perché hanno un grande allenatore, un ottimo mix di giovani talenti e calciatori esperti e dopo la gara inaugurale le aspettative sono cresciute molto. Naturalmente spero che vinca. Le mie favorite sono Francia, Brasile e Argentina. Credo molto in Leo Messi e nella sua squadra".

Xavi avrebbe potuto assistere a questi mondiali da molto vicino, perché tra le proposte più allettanti che ha ricevuto, prima di quella del Barcellona, c’era sicuramente una grande nazionale pronta a portarlo con se. Magari in un altro momento avrebbe anche accettato, ma il timing è stato determinante nella sua scelta.

"Ho avuto l'occasione di unirmi allo staff di Tite nel Brasile. Il mio agente ha parlato con la federazione. Ma stavo aspettando l'occasione per essere l’allenatore del Barcellona. Sono dove voglio essere, nel club migliore che ci sia e che è nel mio cuore. Ripeto, avere l'occasione di andare con Tite è stata inaspettata ma volevo allenare. Ho rifiutato per fare l'allenatore". Dunque, grazie Brasile. Magari sarà per un’altra volta, sotto altre vesti, non da comprimario ma da attore principale.

di Mario Lorenzo Passiatore

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