Serie A

Stankovic ha la dedica pronta: “Sinisa lo chiamo papà, è sangue. Vorrei un giorno…”

di Mario Lorenzo Passiatore

Pubblicato il 14/10/2022

L’allenatore della Sampdoria è pronto a incontrare Mou nella prossima partita di campionato. Un ritorno al passato per riabbracciare il suo condottiero. Dopo è arrivata la domanda in conferenza sull’amico Mihajlovic e Dejan si è lasciato andare: “E' come se avessimo lo stesso sangue, la sua vita mi ha insegnato tanto perché…”

Tutto pronto per l’esordio al Marassi per Dejan. Dopo Thiago Motta, Stankovic incontra un altro pezzo del Triplete, forse il più importante: José Mourinho con la sua Roma. Due uomini forti che hanno incrociato i loro destini nello scorso decennio in nerazzurro. Adesso non più dalla stessa parte: o uno o l’altro, è il bello e il brutto della nuova professione. E la Samp è ultima con tre punti e ha maledettamente bisogno di vincere e rimettersi in carreggiata. Cosa che non è mai successa in queste prime nove giornate di campionato. Resta ancora vivo il ricordo di Mou e di quelle stagioni trascorse insieme.

"In quei due anni mi ha cambiato tutto. Davo sempre il 100% ma lui ha tirato fuori quel 20 che non pensavo di avere. Essere forte con qualcuno può essere controproducente. Prima devi conoscere la persona. Io parlo con i giocatori. E anche lo stesso campo la dice molto sul carattere di una persona. Ti devi avvicinare e cercare i punti da schiacciare per svegliarlo. Devi essere positivo ma anche duro".

Stankovic è legato da una profonda amicizia con Sinisa Mihajlovic e lo ha sentito di recente prima di accettare la sfida della Samp. Non poteva mancare la domanda proprio sul loro rapporto personale. Il neo tecnico doriano ha speso parole al miele per il suo connazionale.

"E' il mio punto di riferimento nella vita. E' come un fratello maggiore. Io lo chiamo anche papà e lui si arrabbia (sorride ndr). Il suo modo di non mollare, di affrontare la vita mi ha insegnato tanto. Anche quello che sta passando mi ha insegnato tanto. Gli voglio un mondo di bene. E' come se avessimo lo stesso sangue. Volevo vincere anche per lui a Bologna, non ci sono riuscito ma ci saranno le partite che dedicherò a lui".

di Mario Lorenzo Passiatore

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