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Sale sulle spalle del compagno per staccare in area: la reazione dell’arbitro [LE FOTO]

di Mario Lorenzo Passiatore

Pubblicato il 29/09/2022

Nella categoria “episodi bizzarri” va di diritto il calciatore del Most Pri Bratislava. Siamo nella quarta serie slovacca e di fantasia ne hanno da vendere: sugli sviluppi di un calcio d’angolo il direttore di gara nota qualcosa di strano e decide di fermare il gioco - [LE FOTO]

Ingegnarsi per sorprendere il portiere, a patto che il regolamento non lo vieti. In allenamento è abbastanza usuale sperimentare nuovi schemi con l’allenatore, la fantasia è sempre ben accetta soprattutto sui calci piazzati. Ricorderete il trenino sugli angoli del Catania di Walter Zenga o la doppia barriera per togliere la visuale al portiere. Il club siciliano aveva un uomo che lavorava su nuove strategie da proporre in partita. Si tratta di Gianni Vio, un vero cultore degli schemi che è stato con Mancini in Nazionale durante l’Europeo e adesso è al Tottenham, su espressa richiesta di Antonio Conte.

Oppure l’ultima moda del momento: “la mossa del coccodrillo”, con un giocatore disteso sul prato dietro la barriera, per evitare gol beffardi alla Ronaldinho. Un gesto nato in Brasile nel 2013, grazie a una genialata di Ricardinho in un Figueirense – Palmeiras. Gradualmente è arrivato in Europa e Brozovic dell’Inter è tra i principali sponsor del gesto del coccodrillo, ma abbiamo visto persino Leo Messi prestarsi con la maglia del PSG.

In Slovacchia però si sono superati. Siamo nella quarta serie nazionale, la partita è Most Pri Bratislava – Rovinka. In occasione di un calcio d’angolo, un giocatore del Bratislava fa cenno a un compagno e monta sulle spalle, con l’obiettivo di guadagnare centimetri e staccare in area. Alt, fermi tutti. Il direttore di gara si accorge del siparietto e blocca il gioco. “Così proprio no, è un altro sport”. Non è assolutamente consentito, una scena che nell’ilarità generale ha messo d’accordo davvero tutti, persino le due panchine. Non si fa, ma va bene così. Di seguito le foto.

di Mario Lorenzo Passiatore

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